
I mugugni di Tudor sono durati lo spazio di una notte. Così, dopo avere spiegato che «avrebbe poco senso andare al Mondiale per club senza avere la certezza di guidare la squadra anche l'anno prossimo», ieri è arrivata la retromarcia per bocca del suo procuratore, intervistato da Sky. «Igor guiderà la Juventus anche a giugno, come si era già d'accordo le parole di Anthony Seric -. Non intende fare fretta a Giuntoli e spera di essere confermato».
Aspirazione legittima. Ma l'intera situazione è a dir poco rivedibile, tenuto conto che a giugno si disputerà una manifestazione ufficiale con in palio svariati milioni: presentarsi senza che l'allenatore del 2025/26 sia stato ancora deciso o, peggio ancora, con uno che di lì a un paio di settimane dovrà cercarsi un altro datore di lavoro suona strano. Perché si sta parlando di una società come la Juventus che sulla carta dovrebbe distinguersi per competenza, chiarezza e correttezza: una volta era così, adesso forse un po' meno. Dopo di che, la squadra è andata in vacanza e si ritroverà a Torino lunedì: con Tudor ancora a guidarla, a meno che strada facendo le cose cambino di nuovo.
Lui, il croato, obbedirà quindi una volta di più e magari, dopo avere beneficato del rinnovo del contratto fino a giugno 2026 grazie alla qualificazione in Champions, dovrà prendere atto che lo stesso non sarà rispettato grazie al versamento di una penale da mezzo milione di euro.
La realtà è che, stufo di prendere musate, John Elkann si è innamorato dell'idea di riportare Conte a Torino, passando sopra i modi burrascosi con cui il salentino se ne era andato e anche dimenticando il deterioramento dei successivi rapporti: all'attuale tecnico del Napoli è stato così proposto un triennale e una sorta di carta bianca per riportare la Juve dove deve stare. Oggi o domani potrebbe essere il giorno in cui dall'ambiente napoletano rimbalzeranno notizie più certe: dopo l'incontro con il Papa, è infatti prevedibile che De Laurentiis e Conte affrontino direttamente l'argomento «conferma».
Dopo di che, se le strade si separeranno, non si perderà altro tempo: il Napoli farà il possibile per chiudere in fretta con Allegri (stuzzicato anche dal Milan e magari dall'Inter, se Inzaghi accetterà la corte degli arabi) e Conte
prenderà la via di Torino che conosce perfettamente. E che non smette di affascinarlo: a meno che all'ultimo momento il sole e il mare di Napoli non lo convincano a dire «no grazie» alla Signora che nel cuor gli sta. Difficile.