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«Contro l'illegalità regolarizzare il live»

«Il rilascio di mille concessioni di sale da poker? La questione è ancora tema di approfondimento ma va in ogni caso considerato che il gioco del poker è oggetto di un'intensa attività illegale, pertanto un'eventuale regolamentazione potrebbe finalmente riportarla alla luce, sottoponendola al controllo statale».
È quanto ha dichiarato il sottosegretario all'Economia Gianfranco Polillo in una lunga intervista rilasciata a Gioconews.it ed Agipronews.it alla vigilia della sua partecipazione al convegno organizzato a Roma da «Business International» sul tema «2012 betting and gambling in Europe», parlando di poker live. Un punto di vista nuovo e inedito.
Che i tempi siano ancora lunghi questo è sicuro ma la visione del sottosegretario del Governo Monti dal punto di vista dell'illegalità è un avvertimento importante ad una serie di attività che continuano ad operare sul territorio senza concessione Aams. Pratica resa possibile da alcune Questure e da un'impostazione anche di alcuni Tribunali che hanno oggettivamente riscontrato un ritardo inaudito dello Stato sulla regolamentazione di un settore con importanti implicazioni di ordine pubblico e di controllo del gioco sul territorio nazionale.
Evidentemente per Polillo il lavoro fatto a livello di gioco online è da riproporre anche a livello «terrestre», cioè nel gioco dal vivo: «La politica di regolamentazione dei giochi online, avviata nel 2007 in accordo con la Commissione Europea, è tuttora in corso - ha evidenziato Polillo -. Si tratta di un settore complesso proprio per la sua natura transfrontaliera che rende difficile arginare i tentativi di accesso ai siti non autorizzati».
L'esperienza del nostro Paese, imitata da diverse altre giurisdizioni europee, dimostrerebbe - secondo questa impostazione - che quando i cittadini hanno la possibilità di scegliere tra un prodotto sotto il controllo e la tutela dallo Stato, e uno illegale, «si rivolgono al primo, a patto che sia competitivo e comparabile a quello illegale.

Oggi stimiamo – ha aggiunto Polillo - che la grande maggioranza del gioco online si svolga proprio sui siti autorizzati dallo Stato e il modello di regolamentazione italiano rappresenta anche l'esempio di riferimento per il Libro Verde sul gioco d'azzardo online nel mercato interno della Commissione Europea».

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