Coronavirus, il pasticcio del governo sullo sport

Il governo è pronto ad autorizzare lo sport di base e le attività motorie svolti all'interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo a porte aperte. La Serie A invece a porte chiuse

Coronavirus, il pasticcio del governo sullo sport

Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora aveva dato un primo indizio circa la decisione del governo di non sospendere il campionato di calcio di Serie A che si disputerà così "regolarmente" ma a porte chiuse: "Partite a porte chiuse? Si va verso questo tipo di provvedimento. Tutte le attività, anche del campionato, ma nel rispetto della salute per tutti". Manca ancora l'ufficialità ma la linea è stata tracciata e sembra difficile che si torni indietro.

Nella bozza di Dpcm si parla di: "Sospensione degli eventi e delle competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Resta consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all'interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, nei Comuni diversi da quelli della zona rossa". E ancora: "Lo sport di base e le attività motorie in genere, svolti all'interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo, sono consentiti esclusivamente nel rispetto delle raccomandazioni previste", è questo quanto si è evinto dalla serrata riunione di stamattina a Palazzo Chigi.

Decreto contraddittorio?

La scelta del governo per quanto riguarda il massimo campionato di Serie A sarà quello dunque di andare avanti, di recuperare le partite non disputate nelle settimane precedenti ma rigorosamente a porte chiuse almeno fino a nuovo ordine per capire se l'emergenza coronavirus si sarà quantomeno arginata se non definitivamente debellata. Il "movimento" di tifosi sarebbe stato troppo ampio e in questo momento storico è forse meglio evitare il più possibile i contatti. Già in Serie B si sono disputate partite a porte chiuse come nell'ultimo turno di campionato: non un bello spot per il gioco del calcio ma sicuramente la scelta più saggia al momento.

Se la Serie A e il calcio professionistico sono stati messi a porte chiuse, diverso è il discorso per quanto riguarda lo sport a livello dilettantistico e amatoriale che è invece per il momento resta a "porte aperte".

Palestre e piscine, dunque, con tutte le limitazioni del caso saranno aperte al pubblico ma con le scuole chiuse tantissimi ragazzi di ogni età avrebbero dunque l'opportunità di potersi "ritrovare" in questi luoghi di pubblica aggregazione e ci si interroga sul fatto se non fosse necessaria un'indicazione più chiara. La distinzione fatta, dunque, non sarebbe forse dovuta avvenire perché così c'è il rischio che si crei confusione tra la popolazione.

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