Qatar 2022

Qatar 2022, da CR7 a Messi: ecco i sette big da tenere d'occhio

La contesa calcistica qatariota è pronta a mettere in vetrina alcuni tra gli astri più scintillanti del panorama globale

Mbappè e Messi al PSG
Mbappè e Messi al PSG

Meno di un mese al gong. I mondiali in Qatar stanno per srotolare il velo, distendendosi oltre la giustificata coltre di polemiche che li ammanta da mesi. Su quei campi vergini, rappresentazione artificiosa delle palanche sconfinate che gravitano tra le dita prensili degli sceicchi, zampetteranno alcuni tra gli esemplari più noti della galassia calcistica. Qua abbiamo provato a racchiuderne almeno sette.

LIONEL MESSI: L’ULTIMA OCCASIONE

Sarà l’ultimo dei mondiali possibili per Lionel Messi e, se si allude a calciatori la cui fama travalica i confini geografici con disinvoltura totale, non si può che iniziare da lui. La pulce guiderà l’Argentina verso un trionfo a lungo atteso: la Seleccion parte ogni volta con i favori del pronostico, ma poi non la spunta praticamente mai. La forma strepitosa di Messi in queste ultime settimane, unita alla circostanza che si tratti della sua last dance ai mondiali, potrebbero far detonare l’inatteso.

CR7: VOGLIA DI RISCATTO

Altro ospite illustre alla rassegna iridata sarà Cristiano Ronaldo: malinconico, imbronciato, sfibrato dalle umiliazioni patite negli ultimi mesi al Manchester United, il portoghese medita riscatto. Vuole mostrare un’altra volta al mondo - come se ce ne fosse realmente bisogno - che resta stabilmente posizionato sull’Olimpo del calcio mondiale. La vetrina è quella giusta per abbeverare la sua sete.

NEYMAR: L’ORA DI ESSERE LEADER

Scelte ancora obbligate: mondiale significa Brasile, Selecao vuol dire Neymar. Almeno di questi tempi. Potrà rimanere simpatico quanto una spinta dalle scale per via di quella sua teatrale attitudine alla messa in scena, ma O ‘Ney - sovente astro traslucido cucito in parziale penombra dall’iridescenza altrui - adesso studia da leader a tutti gli effetti. Non ci può essere sempre qualcuno più trascinante di lui, al club come in nazionale. Questo è il suo momento. E intende prenderselo.

KILLIAN MBAPPE, IL PRESCELTO

Se lo seguono in 73 milioni su instagram un motivo deve pure esserci. Mbappè è da un pezzo già molto oltre il ragazzo prodigio: insieme ad Halaand è il nuovo prescelto del calcio mondiale. Al PSG borseggia abitualmente la scena a gente del calibro di Messi e Neymar e adesso è pronto a trascinare la Francia. Accelerazioni letali e killer istinct sotto porta: ingredienti che, mixati alla vena del pallone d’oro Benzema, promettono di rendere i transalpini uno dei bocconi più indigesti del mondiale.

HARRY KANE VUOLE SOFFIARE ANCHE IN NAZIONALE

Un’intera nazione confida sulle sue possenti leve e su quella debordante confidenza con la rete. L’Inghilterra si appoggia tutta sul pilastro Harry Kane, augurandosi che l’uragano soffi con la stessa devastante potenza anche ai mondiali. Fino a qui il londinese non ha quasi mai tradito le attese: semmai sarà il collettivo a doversi rivelare alla sua altezza.

KEVIN DE BRUYNE, ORO BELGA

Se c’è un calciatore che ha elevato l’aggettivo “dominante” a tangibile rappresentazione negli ultimi anni - ed anche nelle recentissime settimane - il nome e il cognome sono ineludibili: Kevin De Bruyne. Del Belgio che sta attraversando una crescita calcistica dirompente, lui è il lapislazzulo. Maestoso nel controllo palla, geniale nelle sventagliate, tiratore scelto sui piazzati, imprendibile nello stretto, velenoso con la botta da fuori e filantropico negli assist. Ma sa fare anche altro.

ROBERT LEWANDOWSKI, GOL NEL SANGUE

La sua Polonia pare una delle creature più friabili ai mondiali. Anche al Barcellona i sogni con la "S" grande, quelli da Champions, si sono sfaldati in fretta.

Eppure Robert Lewandowski resta un’ineffabile macchina da reti: probabilmente la sua confidenza con lo specchio non basterà a superare il girone, ma il polacco può comunque scrivere un’altra pagina della sua personalissima e luminescente storia.

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