
Due turni, la pausa, una sola notizia: la Cremonese in testa con Napoli - Juventus - Roma. Non c'è l'Inter, battuta dall'Udinese, idee parrocchiali di Chivu che manda dentro quattro attaccanti per risalire dallo svantaggio, squadra sfinita e finita negli schemi. Alibi zero, Udinese arroccata come ai bei tempi, l'Inter è decisamente involuta e scontata. Non un gran football quello della Juventus che ha vinto a Genova ma nella classifica contano i punti e non la forma per ottenerli, sta di fatto che Vlahovic ha restituito il respiro a Tudor, il tecnico croato ha insistito per oltre un'ora nella formazione sbagliata (David-Locatelli per oltre un'ora in campo). Il caso Vlahovic resta aperto, l'arrivo di Zhegrova può dare fantasia (ma il kosovaro non gioca da sette mesi, le visite mediche chiariranno dubbi), oggi si saprà di Kolo in prestito secco ma vanno risolti equivoci tattici tra difesa e linea mediana. Che si giochi male in serie A lo si capisce leggendo i risultati che smentiscono sentenze già emesse, senza trascurare l'indisponenza o modestia degli arbitri che interrompono il gioco ad ogni contatto, il ricorso al Var è stucchevole e accentua la confusione in un regolamento buffo per colpa di chi sappiamo.
La Lazio è riemersa dagli incubi, il Torino fa un punto con la Fiorentina e sembra un miracolo, la fiaba del Como e la propaganda pentole su Fabregas hanno incontrato la realtà del Bologna e di Orsolini che, essendo della stessa leva di Chiesa (97), ha realizzato in A 74 gol su 260 presenze, con Atalanta e Bologna, mentre l'attuale riserva del Liverpool, in 300 partite con Fiorentina e Juventus, si è fermato a 69. Questo sottolinea la fuffa del nostro football e la nazionale ne paga le conseguenze. Per l'appunto, buon viaggio a Rino Gattuso.