H o cercato di fare un po come i miei: portarmi avanti. Loro sono già dallaltro ieri sullAlpe dHuez, io ho cercato di portarmi avanti nella tappa di ieri, promuovendo unazione a lunga gittata. Sia ben chiaro, con la condizione di cui dispongo, non posso pretendere miracoli. Sapevo che sarebbe stata dura e ho cercato in ogni caso di usare più la testa che le gambe. Ho giocato sulla difensiva attaccando.
Via sulla Lombarda, con la speranza che il gruppo maglia gialla ci lasciasse un po di spazio. La cosa si è rivelata giusta, e devo dire che prendere una boccata daria in testa alla corsa non mi ha fatto per niente male, anzi. Certo, avrei preferito arrivare un po meglio, magari con i primi, la perfezione sarebbe stata quella di arrivare con Dessel e C. a giocarmi la vittoria di tappa, ma nel ciclismo, come nella vita, non ci si pone limiti, ma è anche vero che strada facendo bisogna avere la capacità di aggiornare velocemente - come il mio Garmin -, mete e obiettivi.
Oggi lAlpe dHuez, dove due anni fa arrivai secondo alle spalle di Frank Schleck.
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