
Cosa significa per lei guidare un marchio come Alfa Romeo?
"Per me rappresenta un ritorno alle origini. Alfa Romeo è un marchio che ho sempre avuto nel cuore: l’ho sempre guardato con grande ammirazione, anche se vengo da una realtà piuttosto umile e da giovane non avevo la possibilità di possederne una. Poter guidare prima una Mito, poi una Giulietta, successivamente ben quattro Giulia e oggi un fantastico Tonale è stato motivo di enorme orgoglio personale. Anche quando, in ruoli precedenti all’interno di Stellantis, avevo la possibilità di scegliere tra diversi brand del gruppo per la mia auto aziendale, il cuore mi portava sempre verso Alfa Romeo. È un marchio che rappresenta la passione, da sempre".
Quanto è difficile trasmettere questa passione agli alfisti e, più in generale, al pubblico?
"Con gli alfisti non è particolarmente complicato, perché si tratta di persone profondamente innamorate del brand e molto informate. Presentare loro progetti come la 33 Stradale è più semplice rispetto a un pubblico generico. La vera sfida è trovare il giusto equilibrio tra l’anima sportiva del marchio e le nuove esigenze legate alla mobilità e all’elettrificazione. Alfa Romeo ha intrapreso un percorso di trasformazione della propria gamma, e dobbiamo saper coniugare passione e sportività con le nuove tecnologie".

A proposito di elettrificazione, ci sarà in futuro una versione Quadrifoglio completamente elettrica?
Domanda splendida… e pericolosa (ride, nda). Posso dire che stiamo lavorando su molti progetti. Il grande vantaggio di lavorare in Alfa Romeo è poter attingere a un patrimonio storico vastissimo: basta “pescare” tra i modelli del passato, reinterpretarli in chiave moderna e il successo è praticamente assicurato. A breve l’amministratore delegato presenterà il piano industriale di Stellantis, che includerà anche le strategie per Alfa Romeo. Sarà quella l’occasione per parlarne più nel dettaglio.
Come sta andando Alfa Romeo in termini di risultati e vendite?
"Il 2025 è un anno estremamente importante. Nei primi sette mesi abbiamo immatricolato circa 18.850 vetture in Italia, con un incremento dei volumi del 35% rispetto all’anno precedente. La quota di mercato è salita all’1,9%, con un aumento di mezzo punto percentuale. Questi dati confermano un rinnovato interesse della clientela italiana verso il marchio. Un ruolo decisivo lo ha avuto la nuova Alfa Romeo Junior, presentata nella versione Q4, che sta riscuotendo un grande successo: dal lancio commerciale abbiamo raccolto circa 50.000 ordini a livello globale. La Junior ha un forte “effetto calamita”: più la si vede circolare, più cresce la curiosità e il desiderio di scoprirla nei concessionari. Siamo fiduciosi che nei prossimi mesi i volumi continueranno a crescere".
Si aspettava questo successo?
"Sì. Avevo visto la Junior in anteprima: è una vettura bellissima, con tutte le caratteristiche che i clienti Alfa Romeo si aspettano — design italiano, eleganza e sportività. Rappresenta perfettamente i valori del marchio".

Com’è cambiato il cliente tipo di Alfa Romeo nel tempo?
"Stiamo osservando un’evoluzione significativa, in linea con i cambiamenti della società italiana ed europea. Oggi registriamo un crescente interesse da parte del pubblico femminile, un fatto che ci riempie d’orgoglio e apre nuove opportunità di business. Modelli come Tonale e Junior si rivolgono a un pubblico più ampio e trasversale, senza perdere l’identità sportiva che contraddistingue Alfa Romeo".
Parliamo di transizione elettrica: quali sono, secondo lei, le principali difficoltà e come si possono superare?
"Il problema è complesso e riguarda più aspetti. Innanzitutto quello infrastrutturale: in Italia molte persone vivono in condomini, dove installare una colonnina privata può essere tecnicamente complicato e costoso, oltre che soggetto a vincoli condominiali. È quindi fondamentale potenziare la rete pubblica di ricarica. Devo riconoscere che negli ultimi anni sono stati fatti passi avanti: quattro o cinque anni fa le colonnine erano rarità negli autogrill, oggi sono presenti praticamente ovunque, e la ricarica rapida consente di ottenere 200 km di autonomia in una sosta di dieci minuti. C’è poi un aspetto culturale: la cultura “green” in Italia sta crescendo, ma a una velocità inferiore rispetto ad altri Paesi del Nord Europa, dove incentivi statali e sensibilità ambientale sono più radicati. Noi vogliamo affrontare la transizione in modo graduale ma deciso, conciliando le aspettative dei clienti — che scelgono Alfa Romeo per passione e performance — con la sostenibilità. La Junior rappresenta un primo passo importante: introduce la motorizzazione 100% elettrica nella gamma, affiancata da versioni ibride plug-in e tradizionali".

Se dovesse definire Alfa Romeo con tre parole?
"Passione, sportività, stile italiano…e performance. Posso usarne quattro?
Concesso. Il suo podio personale dei modelli Alfa Romeo?
"Al primo posto metto la Giulietta: per me è una delle auto più belle mai realizzate dal marchio.
Al secondo posto la Giulia, un capolavoro di piacere di guida grazie anche alla trazione posteriore. E al terzo, non posso che citare la 33 Stradale: un vero gioiello. Ho avuto il privilegio di guidarne la versione elettrica da 750 cavalli — un’esperienza unica e indimenticabile".