Dietro a re Jorge ci sono loro: la Ducati e il Dovi

Vince Lorenzo, ma la Rossa fa paura. Valentino giù dal podio perde il primo confronto col compagno e Marquez 3°

Festa grande nella testa complessa di Lorenzo, festa giusta in casa Ducati, zona Dovizioso perché in zona Iannone invece i nervi sono a mille per la caduta a inizio gara quando guerreggiava per la vetta. Festino sobrio dalle parti di Marquez che per qualche tempo ha pure sognato di incollarsi a Jorge ma la Honda di oggi non è ancora la Honda di ieri. Soprattutto non è quella dell'altro ieri, quando il ragazzetto vinceva mondiali a raffica. Niente festa per Vale Rossi. Obiettivo minimo in chiave campionato il podio. Obiettivo mancato. Zero sorpassi fatti e uno subito. Per di più ad opera dell'odiato Marquez. Gomma dura davanti e media dietro per Valentino. Lorenzo invece morbido dietro. Che sia stata questa la chiave della gara? Vale fa capire di sì: «Non ho mai avuto il guizzo e la scelta della gomma è stata importante... Diciamo che sono battuto ma vispo. Spero solo di aver sbagliato gomma... sennò c'è da lavorare».Fatto sta, promosso Jorge, promossa la Yamaha, promossa la Ducati e rimandato il Dottore. Che ha la laurea ma dovrà rimboccarsi le maniche. Promossa persino la nuova elettronica pacata che esalta di più le doti dei piloti e promosse al debutto le temutissime, a fine stagione scorsa, gomme Michelin. Il Gp è stato di sette secondi più veloce del 2015 e le morbide hanno retto bene. E Lorenzo in trionfo: 41ª vittoria in MotoGp per il campione del mondo, dopodiché rientro ai box, ritto sulla sua Yamaha, quasi sull'attenti e dito portato sulla bocca e «zitti tutti, sono il più forte e io parlo così, con i fatti...» il senso plateale della sua posa. Senso subito confermato dal diretto interessato. Dirà infatti Jorge: «Com'è il detto? Un'immagine vale più di mille parole... per cui ognuno tragga le proprie conclusioni...». Ovvio il destinatario della «fotografia»: Vale Rossi che sabato l'aveva criticato per una manovra in pista e riguardo alle voci Jorge-Ducati aveva commentato «credo resterà qui, per andare alla Rossa ci vogliono le palle...». E sarà un caso, ma non lo è, ieri Lorenzo ha quasi elogiato più la Ducati della sua Yamaha: «Incredibile quanto vadano veloci» la sua ode.Passare dalla Ducati al Dovi è un attimo: «Secondo come l'anno scorso.

Secondo dopo un brutto finale di stagione e finire le gare con Marc addosso non è mai semplice, avevo le gomme distrutte, sapevo ci avrebbe provato all'ultimo e speravo andasse lungo... È stato così... Comunque le nuove regole mi hanno ridato feeling». Leggasi, meno elettronica. Leggasi conta più il talento. Bravo Dovi.BCLuc

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