L'uomo in meno

"Gli esterni", "Non parlo di questo" Conte è l'uomo in meno di oggi

Conte non è riuscito a trovare il giusto equilibrio per la sua Inter nel derby contro il Milan. Fase difensiva e un modulo troppo rigido fanno finire il tecnico nerazzurro sul banco degli imputati

"Gli esterni", "Non parlo di questo" Conte è l'uomo in meno di oggi

L'Inter di Antonio Conte è partita con il freno a mano tirato in questo 2020-2021 con sette punti su dodici messi insieme in quattro giornate di campionato. Con i due gol incassati ieri nel derby contro il Milan diventano otto le reti subite dalla miglior retroguardia della Serie A nella passata stagione. Il campanello d'allarme è suonato forte e chiaro in casa nerazzurra con il tecnico salentino che dovrà ora porre rimedio ad una fase difensiva, sua grande prerogativa da sempre, che sta latitando anche per via di diverse pesanti assenze che hanno avuto pesanti ripercussioni in queste prime giornate.

Fase difensiva disastrosa

Come detto, l'Inter ha dovuto fronteggiare diverse assenze prima del derby contro il Milan degli ex Ibrahimovic e Pioli: i sei forfait per via dei contagi da coronavirus, di cui cinque molto pesanti (Skriniar, Bastoni, Nainggolan, Gagliardini e Young) e la squalifica di Sensi hanno di certo complicato i piani dell'ex commissario tecnico della nazionale che non ha avuto il "coraggio" di tentare qualcosa di diverso nella Stracittadina contro i rossoneri.

Una difesa a quattro con Ranocchia al fianco di Stefan de Vrij avrebbe forse agevolato il compito anche a Kolarov e D'Ambroso entrambi più abili al ruolo di esterni di difesa a quattro che da centrali difensivi. "Kolarov fatica da centrale? In questo momento è il miglior ruolo per lui, lo ha fatto alla Roma e lo fa in Nazionale, per caratteristiche e momento di carriera", queste le parole di Conte sul 35enne serbo che nel derby contro il Milan ha faticato e non poco commettendo due errori davvero marchiani che hanno spianato la strada ai cugini rossoneri.

Di certo le scelte discutibili dell'ex allenatore della Juventus hanno condizionato e non poco la partita dell'Inter che non è riuscita a trovare il bandolo della matassa giocando un derby a corrente alternata: è per questo che Conte può essere considerato l'uomo in meno di questa quarta giornata di campionato.

Corpo estraneo

"I molti assenti? Non è il momento per andare a vedere situazioni extracalcistiche, dispiace piuttosto aver perso una partita ben giocata e con tantissime situazioni da gol create. Loro sono stati bravi e a volte fortunati, mi spiace perché c'è stato grande impegno da parte dei ragazzi che ci tenevano tanto", il pensiero di Conte che non ha cercato alibi per una sconfitta bruciante maturata al termine di una partita in cui l'Inter ha creato tante occasioni da rete non sfrtuttate a dovere.

"La solidità difensiva e l'equilibrio sono importanti, ma è inevitabile che giocando con due esterni che sono ali qualcosa si paghi. E pensare che qualcuno storce la bocca perché vuole anche il trequartista", questo le parole al vetriolo dell'allenatore nerazzurro che si riferiva ad un giocatore in particolare, Christian Erikisen vero corpo estraneo di questa Inter. Il danese, decisivo in nazionale e abulico con il suo club, sta faticando ad adattarsi alla Serie A e anche lo spezzone contro il Milan è stato ampiamente insufficiente per l'ex Ajax e Tottenham che non è mai riuscito ad entrare in partita.

Invertire la rotta

A precisa domanda su Diego Godin, "regalato" al Cagliari di Di Francesco nella sessione di mercato estiva-autunnale, Conte ha risposto piccato: "Di mercato non parlo, sapete benissimo. Qualsiasi cosa accaduta è stata una situazione ponderata, valutata con il club e con i dirigenti. A me spetta allenare e far rendere al massimo la rosa. Le domande di mercato dovete farle a chi è giusto che ne parli", la risposta sibillina del salentino che avrebbe forse voluto un difensore di ruolo pe sopperire all'assenza di Godin ma che ha invece dovuto accontentarsi di un D'Ambrosio "adattato".

L'allenatore salentino avrà tempo e modo per rimettere a posto le cose dato che siamo ancora a inizio stagione ma di certo la Stracittadina e la squadra di Pioli hanno messo a nudo alcuni difetti dell'Inter che non ha ancora trovato l'equilibrio giusto. Dopo quattro giornate la Beneamata si ritrova ad inseguire in classifica proprio i cugini con 5 punti di distacco, tanto, troppo per chi vuole vincere lo scudetto detronizzando la Juventus dopo nove anni di egemonia.

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