Due positività all'idroclorotiazide (un diuretico che si prescrive in caso di ipertensione) nel giro di una settimana. E così il centrocampista brasiliano del Cagliari Joao Pedro, nel giorno del suo 26° compleanno, è stato sospeso dal tribunale nazionale antidoping di Nado Italia e ora rischia due anni di squalifica. Decisivi i test effettuati dopo Sassuolo-Cagliari dell'11 febbraio e Chievo-Cagliari del 17 febbraio che hanno rilevato la positività alla stessa sostanza. «L'idroclorotiazide serve a ridurre la capacità di ritenzione dei liquidi da parte del rene, aumentando il volume delle urine e diminuendo così la concentrazione di eventuali altre sostanze assunte dalla persona - ha spiegato Filippo Tocco, specialista di Medicina dello sport dell'Università di Cagliari -. Non è usuale trovarlo nelle urine di un atleta e nel caso in cui serva, l'uso sarebbe comunque accompagnato da prescrizione medica».
Il caso di Joao Pedro, che aveva accusato un calo di rendimento e aveva rimediato 4 giornate di stop per aver colpito a gioco fermo il fiorentino Chiesa, è il secondo del massimo campionato dopo quello del capitano del Benevento Fabio Lucioni, trovato positivo all'anabolizzante clostebol e squalificato per 12 mesi. E ieri la Procura di Nado Italia ha convocato l'olandese della Lazio Stefan de Vrij, che non si è presentato e ha chiesto un rinvio a causa dell'assenza dall'Italia del suo legale.
L'episodio burocratico-regolamentare contestato è legato a Lazio-Verona, dove de Vrij ha dovuto sostenere due esami delle urine per raggiungere la quantità minima per ritenere regolare il test. E anziché due documenti, il giocatore ne avrebbe firmato uno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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