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Djokovic, revoca del visto poi il nuovo stato di fermo

Il campione serbo è tornato nel centro di detenzione controllato da due agenti dell'immigrazione. Vi resterà fino alla decisione finale della Corte Federale

Djokovic, revoca del visto poi il nuovo stato di fermo

Novak Djokovic è in stato di fermo, di nuovo al Park Hotel, in attesa dell’udienza di domani alle 9.30 (le 23.30 di stasera in Italia) che metterà la parola fine alla saga.

Il ministro dell'Immigrazione Alex Hawke aveva usato il proprio potere personale per annullare il visto del campione serbo. I suoi legali hanno presentato il ricorso in tempi record poi l'espulsione è stata sospesa mentre il verdetto è stato rinviato a domenica e affidato alla Corte Federale.

Nel frattempo Djokovic si è presentato a un colloquio con i funzionari dell'immigrazione e resta in stato di fermo come gli era già successo nei primi giorni dopo l'atterraggio a Melbourne. Come stabilito ieri dal giudice Kelly, il numero uno del mondo sarà controllato da due agenti dell’immigrazione fino alla sentenza.

Adesso è tornato nel centro di detenzione per migranti del Park Hotel, con altri 33 richiedenti asilo, dopo un colloquio con i suoi legali per mettere a punto la strategia in vista dell'udienza decisiva.

Lo scontro

"Gli australiani hanno fatto molti sacrifici durante la pandemia e giustamente si aspettano che il risultato di quei sacrifici venga protetto". Così il premier australiano Scott Morrison aveva commentato la scelta del ministro Hawke. "Prendo atto della decisione del ministro dell'Immigrazione e comprendo che, a seguito di un'attenta considerazione, ha intrapreso un'azione per annullare il visto di Djokovic detenuto per motivi di salute e buon ordine, sulla base del fatto che ciò era nell'interesse pubblico".

Di tutt'altro avviso il presidente serbo Aleksandar Vucic. Il capo di Stato ha accusato l’Australia di "maltrattare" la più grande star del paese e un eroe nazionale."Se volevi vietare a Novak Djokovic di vincere il 10° trofeo a Melbourne, perché non lo hai restituito subito, perché non gli hai detto: è impossibile ottenere il visto?". Poi l'incoraggiamento su Instagram: "Novak, siamo al tuo fianco!".

Lo scenario

Djokovic sarà ascoltato da un unico giudice del tribunale o dall'intera corte di tre giudici? La questione diventa dirimente perché nel caso venisse ascoltato dall'intera corte, il ministro Hawke non avrà alcuna possibilità di impugnare la decisione presa.

Se il visto fosse cancellato definitivamente, Djokovic potrebbe rischiare di essere bandito dall’Australia per tre anni, ma la misura potrebbe essere revocata in circostanze eccezionali. Se il campione serbo si ritirerà prima dell’annuncio del programma del primo giorno, la testa di serie n. 5 Andrey Rublev si sposterebbe al suo posto. Se dovesse dare forfeit dopo la pubblicazione del programma di lunedì, sarà sostituito sul campo da un lucky loser.

La telenovela sta cominciando a creare mugugni anche nel circuito."Onestamente, sono un po’ stanco della situazione" ha commentato Rafa Nadal, che a differenza del collega si è vaccinato così come 97 dei Top 100 Atp. E ha aggiunto: "L’Australian Open è molto più importante di qualsiasi giocatore. Se alla fine giocherà, ok. Se non giocherà, l’Australian Open sarà un grande Australian Open, con o senza di lui. Questo è il mio punto di vista".

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