Dubbi, poi certezze. Il Milan di Cardinale non ha smobilitato

Fonseca: "Con Fofana mercato chiuso Vicini all'Inter, lotteremo per lo scudetto"

Dubbi, poi certezze. Il Milan di Cardinale non ha smobilitato
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Milano - Dove eravamo rimasti con il Milan? Non un anno fa, non sei mesi fa ma soltanto qualche settimana prima, all'alba di questa edizione di calcio-mercato? La narrazione era la seguente: l'azionista Gerry Cardinale accreditato di difficoltà economico-finanziarie (nel frattempo ha acquistato per RedBird la Paramount, ndc), Ibra senza un ruolo definito, necessità di cedere qualche pezzo dell'argenteria per fare mercato e idee discutibili sugli acquisti a cominciare da Zirkzee mollato per i 15 milioni reclamati dal suo agente, sorvolando sulla scelta di Fonseca, considerato un semplice aziendalista. A poche ore dal debutto in campionato, mica facile, contro il tostissimo Torino di Vanoli anche lui incompleto nella rosa, il Milan ha conservato l'impianto dei titolarissimi, ha aggiunto 4 tessere al puzzle (Fofana, l'ultimo in ordine di tempo) mentre Ibra è entrato completamente nel ruolo di capo dell'area sportiva dal gradino di socio dell'azionista. Non solo. Ma lungo le 5 settimane di preparazione, Fonseca ha recuperato un po' di credito personale con le amichevoli negli Usa, ha scoperto Saelemaekers, confermato Jovic, realizzato il mercato preparato con Moncada e Ibra, adesso deve far uscire un paio di pedine (Ballo Tourè va al St. Etienne di Gazidis, Adli l'altro candidato) da Milanello per completare la lista.

Particolare curioso da aggiungere sul tema mercato il no sorprendente di Kalulu al trasferimento alla Juve dopo il colloquio telefonico avuto con Thiago Motta. Il difensore francese ha saputo che non sarebbe stato titolare a Torino e allora ha scelto di restare al Milan e a Milano dove evidentemente non si trova maluccio. Questo è lo stato dell'arte in rossonero con le complicazioni dettate dalla necessità di rispettare i tempi d'inserimento dei nuovi arrivati da pochi giorni o addirittura poche ore (Fofana sarà presentato oggi pomeriggio prima della sfida col Torino). Un esempio? Eccolo: per bocca dello stesso Fonseca, Pavlovic e Reijnders non sono disponibili a partire dall'inizio, entreranno dalla panchina, di qui il ricorso a quelle pedine che hanno lavorato sodo dal primo giorno di raduno con il tecnico portoghese tipo Bennacer, Calabria, Gabbia.

Esclusi anche Fofana ed Emerson Royal, solo Morata già salutato durante il trofeo Silvio Berlusconi risponderà all'appello.

«Con Fofana il mercato è chiuso; il mio Milan sarà diverso rispetto al passato; per il cambiamento c'è bisogno di tempo; siamo qui per lottare per lo scudetto; non siamo in pole ma siamo vicini all'Inter»: in pillole ecco il pensiero di Paulo Fonseca che sembra particolarmente soddisfatto delle prime 5 settimane di lavoro e in particolare non pare spaventato dalle responsabilità che si è assunto al contrario di molti colleghi che amano giocare a nascondino, specie in questi giorni di mercato ancora aperto.

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