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Le due facce del Diavolo: l'infuocato Brahim Diaz e lo spento De Ketelaere

Ottobre magico per lo spagnolo che ha risposto sul campo all'arrivo del belga ora in piena crisi

Le due facce del Diavolo: l'infuocato Brahim Diaz e lo spento De Ketelaere

Chissà se Brahim Diaz ha mai letto il motto di Walt Disney («ho lottato tutta la vita contro una dura concorrenza, non saprei come fare ad andare avanti senza di essa»).

Di sicuro lo spagnolo di scuola Real Madrid ne ha fatto un solido principio di questo suo magnifico ottobre, una sorta di risposta pubblica e preziosa all'arrivo di Charles De Katelaere dal Bruges nell'estate precedente. Gol decisivo per chiudere la sfida con la Juve, altri due nei primi 50 minuti col Monza tralasciando qualche assist servito ai sodali: così Brahim Diaz si riprende la scena e 24 ore dopo il Monza manda anche segnali rassicuranti sul conto della salute della sua muscolatura (gli accertamenti eseguiti sulla contrattura al gluteo escludono qualsiasi lesione) con conseguente possibilità di salire sull'aereo per Zagabria oggi pomeriggio.

Se allora la concorrenza può risultare una motivazione super, allora c'è sempre speranza che il giovane belga con la faccia triste raccolga in una delle prossime occasioni la chiave per uscire dalla gabbia psico-fisica nella quale risulta chiuso dal giorno del suo arrivo a Milanello. Non è scontato martedì sera dove l'utilizzo di alcuni esponenti risparmiati col Monza (Giroud, Leao, Tonali, magari anche Krunic) sembra certo.

Quelli del Milan, con Pioli in testa, continuano a ripetere che c'è bisogno di tempo per spiegare a CDK cos'è il Milan nel quale è atterrato, cos'è il calcio italiano e in particolare il format tattico preparato dai rossoneri che nel frattempo sono capaci di cambiare registro a seconda del rivale e delle esigenze di giornata (col Monza, Diaz parte mezz'ala invece che all'ala dove c'è Messias incaricato di pedinare scrupolosamente Carlos Augusto).

Zagabria può diventare eventualmente il trampolino di lancio. Se col Monza l'ingresso a freddo, senza riscaldamento per l'improvvisa resa di Diaz, può avergli lasciato spento il motore, in Champions non ci sono scuse. È infatti il primo dei due spareggi (il secondo eventualmente con il Salisburgo) da affrontare per tentare di recuperare la qualificazione agli ottavi in un clima complicato. Il consiglio di Arrigo Sacchi a tal proposito è da mandare a memoria: «A Zagabria sarà una battaglia: la Dinamo farà un pressing feroce, attaccherà a testa bassa e allora il Milan dovrà mantenere i nervi a posto, non reagire a qualche provocazione che sicuramente ci sarà e rispondere colpo su colpo».

Curiosamente, l'Uefa (designatore l'italiano Rossetti) ha incaricato per questo snodo cruciale l'arbitro polacco Marciniak, lo stesso di Barcellona-Inter finita 3 a 3.

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