Le notti di Champions all'Olimpico hanno il potere di rianimare la Roma. Sempre più indecifrabile in campionato, ma costante e brillante in Europa da un anno a questa parte quando gioca davanti al pubblico amico (sette vittorie di fila). Nell'era Di Francesco solo l'Atletico Madrid di Simeone ha raccolto punti a Roma in 8 gare della massima competizione continentale. Effetto Europa, quindi, ma anche effetto Dzeko. Nervoso, indolente e poco preciso in serie A, micidiale quando affronta il palcoscenico internazionale. Il bosniaco, in questa Champions, ha segnato quanto Messi (5 reti) e in generale i suoi numeri europei con la maglia giallorossa sono eccezionali: quindici gol in 23 gare di Champions (solo due meno di Totti che di partite ne ha giocate 57) oltre a sette assist, uno ieri per la terza rete di Ünder, otto in Europa League. E nell'anno solare 2018 con dieci gol è il miglior cannoniere della Champions (la Pulce è ferma a otto).
La doppietta segnata ai russi dall'attaccante, squadra arrivata all'Olimpico con un 5-4-1 prudente ma pronto a sfruttare le ripartenze, dà il la alla nuova notte di gloria giallorossa. Cinque reti al Viktoria Plzen, tre al Cska e la truppa di Di Francesco rivede gli ottavi, con la possibilità di andare a giocare a Mosca il 7 novembre anche per un pari.
La notte romana ha un sapore agrodolce per quanto accaduto prima del match, tra il drammatico incidente nella metropolitana a due passi dalla stazione centrale (con 20 tifosi russi feriti, alcuni in modo grave) e gli sconti avvenuti nei pressi dello stadio, con la polizia costretta a cariche di alleggerimento per evitare il contatto tra gli ultras delle due tifoserie. Diversi i fermati e un tifoso russo accoltellato, fortunatamente in maniera non seria.
La Roma fatica a inserirsi tra le strette maglie dei moscoviti che con il giovane e intraprendente Nikola Vlasic (fratello della Blanka campionessa del salto in alto, due titoli mondiali e altrettanti podi olimpici) impensieriscono l'attento Olsen. La difesa del Cska sembra però vulnerabile sulle palle inattive, ma serve la bellissima triangolazione El Shaarawy-Pellegrini-Dzeko per rompere l'equilibrio. La gara si fa in discesa per i giallorossi con il bis del bosniaco (arrivato a 80 gol in 150 gare con la Roma). L'apporto dei senatori (Manolas e De Rossi in primis, Kolarov ancora con un dito fratturato entrerà solo nel finale) contribuisce a dare più mordente alla truppa di giovani di Di Francesco. Dzeko si concede anche l'assist per Ünder che mette in ghiaccio la sfida, anche se la Roma concede qualcosa agli avversari ma la difesa chiude bene tutti gli spazi (appena due i gol incassati all'Olimpico in Champions nelle ultime 8 gare).
C'è spazio anche per Schick che fa rifiatare De Rossi,
anche in vista della delicata sfida di domenica a Napoli. Non finisce in goleada come quattro anni fa (la prima in Champions di Pallotta presidente), ma basta pure così. Ora serve dare continuità ai risultati in campionato.
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