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E l'Italia di Egonu fa l'impresa Risposta da regine d'Europa

Dopo il fallimento olimpico, le azzurre vincono un oro che mancava da 12 anni: dominio in casa della Serbia

E l'Italia di Egonu fa l'impresa Risposta da regine d'Europa

Le notti magiche continuano. Anche a settembre, anche a Belgrado. Che dopo essere stata teatro dell'impresa dell'Italbasket maschile nel torneo di qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo, si tinge nuovamente d'azzurro grazie alla fantastica impresa firmata dalle ragazze dell'Italvolley, che conquistano l'Europa a dodici anni di distanza dall'ultimo trionfo continentale.

Una vittoria sensazionale quella delle ragazze di coach Mazzanti, che arriva a meno di un mese di distanza dalla cocente delusione olimpica, quando l'Italia fu eliminata proprio dalla Serbia ai quarti di finale con annessi strascichi polemici per qualche distrazione di troppo fuori dal campo, pagata a caro prezzo in termini di risultati.

Ieri notte, però, alla Stark Arena si respirava il profumo dolce della rivincita. Una vendetta, sportiva si intende, ai danni di una Serbia che, prima di infrangere il sogno olimpico delle azzurre, le aveva già battute nell'ultimo atto del mondiale 2018 e nella semifinale europea un anno più tardi. Un tabù che la Egonu e compagne hanno saputo esorcizzare con classe e spirito di gruppo, completando il cammino perfetto in un Europeo che ha visto le nostre conquistare tutte e nove le partite disputate, tornando a essere quella squadra scintillante ammirata negli ultimi anni.

Il punteggio finale, il 3-1 che ha lanciato le azzurre sul tetto d'Europa, è persino riduttivo per raccontare il capolavoro costruito dalle nostre ragazze. Una vittoria che è arrivata in rimonta, perché il primo set era stato di marca serba. Nella bolgia della Stark Arena, il 26-24 subìto dalle nostre ragazze nel parziale di apertura sembrava il preludio dell'ennesima beffa, fotocopiato dal doppio errore di Egonu che, nel secondo set, aveva fatto sprofondare le azzurre sull'orlo del baratro (20-22). Ma è stato proprio nel momento più delicato del match che è salita in cattedra la capitana, la stoica Miriam Sylla che, a dispetto di una caviglia malconcia, piazzava una doppia difesa irreale su altrettanti attacchi di Boskovic, successivamente murata da Danesi per il punto del 25-22 che rimetteva la gara in parità.

Le azzurre, da questo momento in poi, non si sono più voltate. Nemmeno quando, in avvio del terzo set, sono finite sotto sul punteggio di 8-3 in un passaggio a vuoto fisiologico in una serata altrimenti ai limiti della perfezione. Inesorabile, punto dopo punto, la rimonta dell'Italia ha risucchiato indietro la Serbia, fino al sorpasso arrivato con una diagonale di una Egonu (29 punti e premiata come miglior giocatrice del torneo) che, nel confronto diretto con la grande rivale Boskovic, si è presa un round importante nella corsa allo scettro di pallavolista più forte del mondo. Era ancora Sylla, vera tigre azzurra, a mettere il sigillo del 25-19 per chiudere il set e volare avanti 2-1. Un colpo letale per l'autostima della Serbia, che muro dopo muro è stata ricacciata indietro da una difesa quasi commovente da parte delle nostre ragazze.

Il quarto set si è ben presto trasformato in una passerella di gloria verso la medaglia d'oro. Un 25-11 chiuso dal pallone decisivo messo a terra ancora da Sylla (20 punti), protagonista anche ai microfoni nel dopo gara: «Ci ricordavamo la partita di Tokyo, dove non eravamo riuscite a giocare come sappiamo. Siamo arrivate qua per dimostrare a tutti chi siamo, e ci siamo riuscite. Siamo campionesse d'Europa!».

L'estate d'oro dell'Italia è davvero infinita.

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