E l'Italtennis litiga sulla festa per i 40 anni del trionfo Davis

Marco Lombardo

Nemmeno 40 anni dopo si riesce a fare pace. Roma festeggia l'arrivo del grande tennis con numeri mai visti alla prima giornata del torneo (coi big in campo da domani), ma non si può fare altrettanto con i protagonisti che hanno fatto la Storia di questo sport, ovvero i moschettieri dell'unica Coppa Davis vinta dagli azzurri nel 1976 in Cile. In pratica: vista l'incompatibilità assoluta tra il presidente della Federtennis Binaghi e il numero uno per acclamazione Adriano Panatta, quest'anno ci si è messo di mezzo il presidente del Coni Malagò nel lodevole tentativo di trovare un modo per celebrare la ricorrenza. Il risultato è una lettera spedita solo il 2 maggio scorso, con la quale si invitava gli eroi di Santiago usando questa formula: «Per il tennis italiano il 2016 è un anno speciale, perché ci offre l'occasione di festeggiare, insieme, tra l'altro, il quarantesimo anniversario della conquista della nostra prima Coppa Davis e il decimo della prima affermazione italiana nella Fed Cup. Abbiamo pertanto il piacere di invitare te e gli altri protagonisti di questi indimenticabili successi azzurri a festeggiare con noi la ricorrenza in occasione degli Internazionali BNL d'Italia. Ti aspettiamo al Foro Italico giovedì 12 maggio. p.v. alle ore 18,30 presso la Lounge CONI-FIT, sulla terrazza del Circolo del Tennis». Firmato Angelo Binaghi e Giovanni Malagò. La risposta, a stretto giro, è stata variegata: Panatta ha detto a Malagò «ho altri impegni» per poi aggiungere al sito Ubitennis «ho risposto a Giovanni che è un amico, ma figurati se vado: a Parigi mi faranno premiare il vincitore in campo, qui mi invitano in una lounge...»; Bertolucci ha fatto sapere di non aver ricevuto nulla e che «comunque sono impegnato con Sky»; Zugarelli ha invece liquidato il tutto con un «non mi interessa». Restano Barazzutti, in quanto ct attuale e legato alla Federazione, e Pietrangeli, in quanto ct di allora e monumento a fianco di Binaghi. In pratica, se festa sarà non ci sanno i festeggiati.

E tutto ciò mentre il torneo, cominciato ieri, vede avanzare nel tabellone dalle qualificazioni solo uno dei 15 azzurri presenti: Filippo Volandri, 34 anni, ormai più manager e commentatore che tennista vero e proprio. Viva l'Italia.

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