Calcio

E oggi capitan Sandro guida l'Under 21. L'Europeo per evitare zero titoli e vergogna

A caccia di un trofeo dopo cinque assalti falliti tra club e nazionali

E oggi capitan Sandro guida l'Under 21. L'Europeo per evitare zero titoli e vergogna

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E oggi capitan Sandro guida l'Under 21. L'Europeo per evitare zero titoli e vergogna

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Si appresta a vivere il terzo Europeo Under 21, anche se quelli precedenti sono durati poco (esclusione al primo turno nel 2019, tre giornate di squalifica due anni dopo e quarti di finale saltati). Il suo clamoroso trasferimento in Premier League resta così sullo sfondo. Il pensiero di Sandro Tonali è per ora sulla competizione che gli azzurrini non vincono dal 2004. Promosso capitano, come Scalvini e Gnonto - rimasto comunque con i più grandi per le finali di Nations League - ha risposto con entusiasmo alla convocazione di Nicolato: «Con Mancini c'era un accordo - dice il centrocampista -. Abbiamo fatto la scelta migliore per tutti, anche perché dopo le 50 partite che ho giocato quest'anno sarebbe stato eccessivo prendere parte a entrambi gli impegni».

Nei piedi di Tonali e del gruppo di Nicolato - con il contratto in scadenza - c'è dunque l'ultima occasione italiana - dopo tre finali perse, il Mondiale Under 20 e la Nations sfumati - per non chiudere la stagione con zero titoli. Ma gli azzurrini oltre a vincere l'Europeo di categoria dopo 19 anni hanno anche un'altra missione: regalare una presenza olimpica al calcio di casa nostra, che manca ormai da Pechino 2008. Serve almeno un posto in semifinale qualora la Francia (paese organizzatore dei Giochi e quindi già qualificata di diritto) e l'Inghilterra (esclusa perché il Cio non riconosce le singole federazioni del Regno Unito) arrivino nelle prime quattro.

Da quando esiste la competizione continentale (1978) l'Italia ha vinto cinque volte (tre volte con Cesare Maldini, una con Tardelli e Gentile) ed è la più decorata insieme alla Spagna. Ma nelle ultime nove edizioni ci siamo fermati a un secondo posto in Israele nel 2013 e a due semifinali (2009 e 2017), subendo l'onta dell'eliminazione al primo turno nel torneo 2019 giocato in casa. Proprio la Francia battezzerà stasera il debutto della nostra nazionale nell'appuntamento in Romania - previsto senza l'ausilio del Var e della Goal Line Technology, un ritorno al passato che quasi stona - e sarà già una sfida decisiva nell'economia del torneo (le partite successive con Svizzera (domenica 25) e Norvegia (mercoledì 28). Tonali ritroverà il compagno nel Milan Kalulu: «C'eravamo stuzzicati nelle ultime settimane nel club, ci sentiamo spesso perché siamo amici, spero di lasciargli un brutto ricordo...».

«Abbiamo qui i giocatori migliori che potevamo avere, anche se li abbiamo avuto tardi rispetto alla Francia, che ci ha lavorato sempre da almeno due anni, e anche rispetto a Svizzera e Norvegia, che hanno fatto un cammino di preparazione molto diverso dal nostro», così Nicolato, che dopo il torneo potrebbe cedere la panchina a Nunziata, «promosso» dalla 20. Per il valore di mercato della rosa la nostra Under 21 è dietro solo ai transalpini e all'Inghilterra. Il travaso dai più giovani all'azzurro dei big è già iniziato grazie al ct Mancini, che da settembre diventerà supervisore della seconda nazionale.

Il progetto di valorizzazione dei giovani si svilupperà attraverso un sistema di vasi comunicanti tra le due squadre che giocheranno anche con lo stesso schema tattico (il 4-3-3).

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