«Contengo in me una bestia, un angelo e un pazzo». Non è questa la nazionale del Galles prevista dai pensieri e dalle parole di Dylan Thomas, poeta e scrittore gallese di una vita spinta al vento dell'oceano? Sì, è il Galles che gioca a football come se il pallone fosse ovale e dunque trova, finalmente, il riscatto nella propria storia sportiva. Il Galles di Gareth Bale che è artista solitario, ex rugbista pure lui, improvvisamente esplosivo nella corsa, oggi pronto alla sfida contro il Portogallo del suo socio Cristiano Ronaldo. Insieme fanno un mucchio enorme di quattrini, insieme fanno il Real Madrid e la sua Champions, insieme fanno Galles-Portogallo, una semifinale che mette di fronte l'ultima cronaca e la storia di sempre. Eusebio e Charles, per dire a memoria, Rush e Luis Figo, roba buona che fa parte della sala dei trofei.
Ma che cosa è davvero il Galles nel football? Nulla negli almanacchi, i suoi club, Swansea o Cardiff, fanno le comparse nelle divisioni inglesi, la sua nazionale appare e scompare. Il Portogallo invece è Benfica, è Porto e Sporting, il Portogallo è quello 0 a 3 nel primo tempo del mondiale inglese del '66, contro i coreani che ci avevano eliminati, prima che Eusebio e Coluna prendessero il pallone per fare sul serio e sistemare la faccenda con cinque gol. Il Portogallo è la festa mancata a Lisbona, nell'Europeo stranito dalla Grecia in una notte buia allo stadio da Luz. Il Portogallo di oggi aspetta ancora il vero Cristiano Ronaldo e ha trovato altre pepite. C'è un caso curioso, Renato Sanches, presentato come il ragazzo del futuro, con i suoi 18 anni, dichiarati all'anagrafe (18 agosto 1997, Lisbona) ma secondo l'ex santone dell'Auxerre e del calcio francese, Guy Roux, Sanches avrebbe 23 anni essendo stato denunciato agli uffici comunali della capitale soltanto cinque anni dopo la nascita.
I gallesi vivono il loro sogno solitario, ai loro parenti inglesi interessa più il portoghese Mourinho che si è domiciliato a Manchester, con lo United, che questa sfida, ancora più acida e scomoda per loro, dopo l'eliminazione con gli islandesi.
Gareth Bale ha ribadito che i suoi compagni non hanno paura di affrontare il Portogallo e sperano di ripetere i colpi della Grecia e della Danimarca, date per smarrite e spacciate prima di presentarsi in finale e vincerla. Bella sarebbe la sorpresa. Ma ditelo ai francesi o ai tedeschi.
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