Tutti parlano dell'Inter, del primato in classifica dei nerazzurri e di come mister Simone Inzaghi abbia fatto meglio (finora) del suo precedessore, Antonio Conte, pur senza Lukaku e Hakimi. Si parla meno, invece, dell'Atalanta come reale pretendente per lo scudetto nonostante un ruolino di marcia ancora migliore dei nerazzurri di Milano e si trova al terzo posto a soli tre punti dalla vetta.
Perché la Dea sta facendo meglio dell'Inter
Non era facile, dopo la cocente eliminazione dalla Champions League, riuscire a vincere su un campo difficile, in rimonta, come quello di Verona: con questa vittoria, i bergamaschi mettono di fila sei strisce vincenti consecutive contro le cinque dell'Inter; dall'ottava giornata di campionato, quindi da 10 giornate a questa parte, l'Atalanta ha anche fatto tre punti in più dell'Inter. E poi il calendario, con il quale inevitabilmente si fanno i conti: i bergamaschi hanno vinto, prima di Verona, le trasferte contro Napoli e Juventus (non proprio due provinciali) oltre ad avere una panchina più duttile rispetto a quella interista. Gasperini cambia costantemtente formazione di partenza alternando anche 4-5 giocatori e continua a vincere. "Non so che diritto abbiano tutti i complimenti che giustamente si fanno all'Inter di superare quelli che si fanno all'Atalanta", afferma Mario Sconcerti, editorialista del Corriere della Sera, durante un dibattito tv nella trasmissione "Pressing Serie A".
La rimonta bergamasca
I numeri sono oggettivi, non mentono: il 25 settembre scorso, era la sesta di campionato, lo scontro diretto tra Inter e Atalanta finì 2-2. Dopodiché, dall'ottava in poi, la Dea ha fatto meglio dell'Inter ma si trova ancora a dover scontare la partenza un po' ad handicap considerando che all'inizio era addirittura a -12 punti da Napoli e Milan mentre oggi i partenopei si trovano un punto sotto e il Milan dista soltanto due lunghezze. E poi c'è il record, battuto con due giornate di anticipo sulla fine del girone d'andata: mai gli atalantini avevano raggiunto i 36 punti al termine del giro di boa. Infine, le statistiche dicono che con Gasperini i bergamaschi hanno fatto ancora meglio nel girone di ritorno: 42 punti nello scorso campionato, 43 in quello 2019/2020, 41 nel 2018/2019. Alzi la mano chi non pensa che, con certi numeri, lo scudetto possa essere davvero un traguardo raggiungibile.
"Non parlo di scudetto"
Felice ai microfoni di Dazn, Gasperini ha affermato che "ribaltare" la gara contro il Verona "è un segno di grande forza e di volontà. I ragazzi sono stati straordinari, hanno vinto con merito. Vincere qui sarà dura per tutti". Di una cosa, però, non vuol sentire parlare (anche per scaramanzia): il tricolore. "Non siamo mai stati un solo giorno in testa alla classifica. Quando e se capiterà, allora di scudetto parlerò: lo prometto. Ma farlo adesso non ha senso. Non siamo parolai che si abbandonano alle dichiarazioni roboanti", riporta Repubblica.
Gli obiettivi "nascosti"
Non solo scudetto, dove l'Atalanta presumibilmente se la giocherà fino alla fine con Inter, Milan e Napoli ma anche l'Europa League, la competizione in cui sono "retrocessi" dopo l'uscita di scena dalla Champions. "L'Europa League può essere un obiettivo? In questo momento non ci stiamo pensando, ci sarà tempo, il nostro pensiero ora è alle due partite prima della sosta.
Affrontiamo un traguardo per volta consapevoli che cercheremo di fare il meglio in tutte le competizioni", sottolinea Gasperini, che sogna qualche ulteriore rinforzo a gennaio per la sua macchina perfetta: obiettivo Boga, attaccante ivoriano del Sassuolo, oltre a qualche altra pedina utile per puntare (anche se non si dice) fino alla fine, ad uno scudetto (o una coppa) storici.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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