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Eicma 2019, il mondo si inchina alle due ruote La passione detta legge

Vivere i sogni è possibile. Costruttori italiani al gran completo. Tendenze e anche vintage

Valerio Boni

Rho (Mi) Mezza giornata scarsa ai giornalisti, una e mezza dedicata agli addetti ai lavori, poi, da domani al 10 novembre, i padiglioni della Fiera di Milano consentiranno a tutti (dalle 9 alle 18, con apertura estesa fino alle 22 il venerdì, giornata nella quale le donne entrano gratis) di vedere e toccare con mano tutte le novità che piccoli e grandi costruttori di moto venderanno nel 2020.

Per quanto riguarda le moto in arrivo, la sfida appare più che mai aperta, poiché al contrario di quanto avvenuto nelle ultime stagioni, le Case non hanno lavorato in un'unica direzione, ma su più fronti. Compreso quello delle moto ad alte prestazioni, che per anni era stato accantonato a seguito del crollo delle immatricolazioni.

Il Gruppo Piaggio riesce a soddisfare ogni tipi di esigenza, con novità distribuite su tutta la «scuderia». Si va dalla sportiva di nuova generazione RS 660 di Aprilia, all'agile scooter Medley 125 e 150 o ancora a Beverly, un classico della mobilità urbana, nelle cilindrate 300 e 350. E non può mancare Vespa, presentata in un'edizione speciale della serie Primavera, firmata dal designer Sean Wotherspoon.

Nel 2020, Honda punta a riconquistare il ruolo che spetta a un costruttore senza rivali nel MotoGp. La nuova CBR1000RR-R Fireblade è stata progettata senza lasciare spazio ai compromessi, con 217,5 cavalli, bielle in titanio e una lunga lista di dispositivi che ne fanno una moto pronta per scendere in pista.

Dall'Italia, Ducati risponde con una novità che non è in diretta concorrenza; è Streetfighter V4, nuda che segna un nuovo primato per una moto priva di carenatura. Con un peso di soli 178 kg e una potenza di 208 cavalli (nella versione base, ma con lo scarico da competizione si arriva a 220) è a tutti gli effetti una superbike spogliata dalle prestazioni esuberanti. Completa delle ali biplano, le stesse della moto di Andrea Dovizioso, per sfruttare al meglio l'aerodinamica.

Sportiva, e molto, come specifica il nome Superveloce, è una delle novità di MV Agusta costruita attorno al motore 800 a tre cilindri: due versioni, standard e Serie Oro, con buona parte della carenatura e delle sovrastrutture in fibra di carbonio.

Anche nel 2020 le grandi enduro continueranno ad avere un ruolo importante. Ne è certa Honda, che mostra l'evoluzione della bicilindrica Africa Twin, passata da 1.000 a 1.100 cc, unica moto della storia che è riuscita nell'impresa di scalfire il dominio incontrastato di Bmw, con la boxer GS, da anni regina incontrastata del mercato. Da parte loro, i bavaresi hanno lavorato su S 1000 XR, la 4 cilindri più avventurosa e veloce con i suoi 165 cavalli, e sulle «piccole» F e GS con motore bicilindrico parallelo, passate da 850 a 900 cc. Come Honda, anche Suzuki si è concentrata su questo segmento, con V-Strom, a sua volta cresciuta nella cilindrata. Il bicilindrico a V passa da 1.000 a 1.050, ottiene l'omologazione Euro 5 e l'estetica cambia strizzando l'occhio al passato, come testimonia il «becco» alla base del cupolino, che ricorda da vicino, anche nei colori, quello della DR Big 750 degli anni '80.

Tra le adventure, si affaccia anche Moto Morini, con X-Cape, bicilindrica 650 che nasce su una nuova piattaforma che l'azienda utilizzerà anche per una variante in chiave naked.

I giapponesi di Yamaha non si sono concentrati su un unico settore. Tra le novità ecco una nuova Tracer 700, bicilindrica da granturismo resa ancora più a misura di viaggio con una carenatura rinnovata e una sella più accogliente, ma ci sono anche due scooter. Il primo è Tmax, ora con una carenatura più grintosa e un motore che cresce da 530 a 560 cc. Il secondo è Tricity, il tre ruote fino a oggi prodotto nelle «cittadine» cilindrate 125 e 150, presto disponibile anche nella versione 300.

Non possono sicuramente mancare le modern classic. Ecco, quindi, V7 III Racer 10th Anniversary, una serie che Moto Guzzi propone realizzando una moderna bicilindrica che esteticamente trae ispirazione dalle sportive costruite a Mandello negli anni '70. Una ricetta utilizzata anche da Triumph per Thruxton, cafè racer derivata dalla classica Bonneville a 2 cilindri, che per l'occasione ha conquistato 8 cavalli in più, a quota 105. Nella stessa direzione è andata anche Bmw, con il progetto Heritage realizzato con un nuovo motore boxer che segna il record di cilindrata per la Casa: 1.800 cc.

E le elettriche? Dopo Vespa, l'offerta si è moltiplicata, partendo dagli scooter realizzati da piccole start-up, come Wow, o da aziende quotate a Hong Kong, come Yadea, che espone un modello disegnato da Kiska.

Ma ci sono anche le moto «vere», dalla californiana Zero, all'italianissima Energica.

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