Evani: «Basterebbe quel Diavolo di serie B»

C'era una volta quel Milan. Sì, d'accordo, potremmo dirlo anche oggi: c'era una volta il Milan. Ma quel Milan, dice la storia, era il germoglio del grande Milan di Sacchi. Pur giocando in serie B. Se andiamo a confrontare ieri e oggi c'è da regalare fazzoletti a tutti. Leggere qualche nome per capire: Baresi e Tassotti, Serena e Jordan, Battistini, Pasinato ed Evani. Facile la battuta: farebbero miglior figura. Vero? O falso? Qualcuno obbietterà: ma un Pato dov'è? La solita nenia risponderà: confronti impossibili. Ma qualunque milanista saprebbe rispondere. Ovviamente serve un pizzico di competenza. Chicco Evani giocava terzino sinistro: bravo allora, oggi sarebbe fantastico. Gli anni saranno 50 il 1° gennaio, allora era un ventenne d'assalto, educato e silenzioso, è rimasto milanista dentro, ha allenato le giovanili rossonere, ora si dedica alla Under 19 azzurra e alla Under 15 sotto la supervisione di Sacchi. Garantisce che c'è un futuro.
«Anche nei settori giovanili delle società. La crisi economica ha spinto a dedicarsi di più ai ragazzi». Speriamo.
Il suo Milan era allenato da Ilario Castagner, le formazioni giovanili da Fabio Capello. Niente male. Oggi ci aiuta a riesplorare quella squadra e magari a rispondere alla domanda iniziale. « Meglio noi o loro? Credo che il Milan non sia così male come sembra e non rischia di retrocedere. Juve a parte, il resto del campionato è molto equilibrato. Se quella nostra squadra giocasse oggi, farebbe una buona figura. Non dimentichiamo che un gruppo diventò lo zoccolo duro di una squadra molto più grande. Certo, dopo la serie B arrivammo ottavi in A, ma ci vennero a mancare giocatori importanti, Serena e Pasinato, e acquistammo Blissett».
Già ma oggi Baresi, caro Evani, dove lo vede?
«No, come Baresi ce ne sono stati pochi nel mondo. Forse ci poteva essere Thiago Silva. E nemmeno come Tassotti, uno dei migliori in assoluto almeno in Europa».
Qui c'è De Sciglio…
«Ma io ci credo. L'ho avuto nel settore giovanile. Ha buone qualità e grandi prospettive».
Meglio di un Evani?
«Lo dirà il tempo».
In porta c'era Piotti: tra lui e Abbiati?
«Abbiati è un portiere regolare. Piotti veniva da Avellino, era di buon livello. Poi perse il posto a favore di Nuciari».
Ricorda Incocciati? Talento e follia. Dove lo trova?
«Penso a El Shaarawy. Talenti molto vicini. Incocciati aveva più forza fisica, questo è più veloce».
Il pacchetto d'attacco?
«Ci mancava un Pato. Ma oggi manca un Serena. Pazzini gli va vicino, ma se non lo servono con i cross dalle fasce è inutile. Io e Pasinato invece eravamo lì apposta per Jordan e Serena».
Qui ci sono Emanuelson e Boateng, là bastava Vinicio Verza per sconvolgere i piani avversari…
«Aveva grandi qualità. Ma si è un po' buttato: non ha raggiunto quanto poteva. Oggi gli somiglia Montolivo, anche lui può giocare trequartista, però ha fatto più carriera».
Quel Milan segnò 77 gol, ma il suo cannoniere era un centrocampista: Sergio Battistini. Qui dove lo trova?
«C'era e si chiamava Nocerino. Anche se il nostro era più bravo nel segnare di testa. Tutti e due hanno un gran senso dell'inserimento in area».
Quest'anno a centrocampo solo contristi. Basterebbe il vostro Francesco Romano per migliorare la situazione…
«Si, prima c'era Pirlo. Ora sono a zero.

L'anno scorso Van Bommel era mezzo e mezzo. Romano era il tipico regista, geometria, dava i tempi, giocava col pensiero, un ragionatore».
Oggi?
«E' rimasto Montolivo. Ma non creda, anche noi in questo campionato avremmo avuto bisogno di qualcosa in più».

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