Il Milan fino a ieri attorcigliato attorno a Kakà ora sembra lanciare la spugna. Situazione delicata, tanta energia per riportare a Milano un trentenne giudicato in fase calante tre anni fa al momento della sua faraonica cessione. Un calciatore che se anche si diminuisse l'ingaggio percepirebbe più euro di Thiago Silva. Un sogno, una promessa, un amore che ritorna. Ma che sembra sempre più impossibile. All'indomani del ko interno con la Samp gli umori sono repentinamente cambiati, meno sentimento, più concretezza, il rischio è sempre stato mettere Kakà in prima fila per salvare un mercato sotto processo, spacciandolo come un affare di cuore. Ma ora c'è molta più roba da salvare e poi il Madrid sul giocatore è sempre stato molto chiaro: Kakà è costato 67 milioni e ha un prezzo. Dall'altra parte altrettanta chiarezza d'intenti: Kakà arriva solo con un prestito gratuito. Sono due cose che non stanno insieme. Ernesto Bronzetti, agente Fifa di riferimento per il mercato spagnolo, ha cancellato il suo volo per Madrid, mentre Adriano Galliani con Oscar Damiani tornato ieri dalla Francia dove aveva appena chiuso con il Caen l'acquisto del giovane attaccante M'Baye Niang, uscendo da un ristorante milanese è stato categorico. «L'operazione Kakà è chiusa». Nel senso di abortita.
«Attendevamo il parere di un noto fiscalista spagnolo che è arrivato oggi - ha spiegato Galliani -. L'operazione è chiusa perché troppo rischiosa. Niang? È una prima e seconda punta, starà con Allegri e la prima squadra, crediamo sia un buon giocatore, anche se io di solito aspetto sei mesi prima di farmi un'idea definitiva sui nuovi acquisti».
Giorni bollenti per l'ad rossonero: oggi delicato cda semestrale rossonero, domani al Bernabeu su invito della dirigenza del Madrid in occasione del ritorno di Supercoppa con il Barcellona. A mercato ancora aperto. Florentino Perez sembra disposto anche alla cessione del brasiliano, ma teme di ritrovarselo la prossima stagione quando per Kakà scatterà una diversa e più pesante fiscalità, mentre il Madrid dovrà garantirgli comunque 10 milioni netti a stagione. Perez non ha molta fiducia sul riscatto del giocatore. A questo punto difficile che Galliani accetti l'invito spagnolo. A Perez non interessa dove andrà a giocare Kakà, ha solo precisato che non pensa neppure lontanamente di riconoscergli una buona uscita. Il Milan aveva spinto su Kakà per indurlo a rompere con l'ambiente e il brasiliano ci ha provato: «Mourinho è una cattiva persona», avrebbe confidato ai compagni, e qualcuno lo ha riferito a El Pais, aggiungendo che Josè avrebbe fatto il possibile per allontanarlo.
Situazione delicata anche con Lassana Diarra, altro esubero di Mourinho con il contratto in scadenza nel 2013 che potrebbe liberarsi a costo zero. Ha un'offerta dal Fenerbahce e chiede un ingaggio di 4 milioni a stagione che mette paura. Clamoroso, invece, l'incontro a Torino tra i dirigenti del Sion e il fratello di Del Piero, manager dell'ex capitano della Juventus. Il presidente del club svizzero Christian Constantin, dopo l'ingaggio di Rino Gattuso, sta pensando a un altro campione del mondo.
Curiosa la notizia che arriva da Firenze: i viola starebbero brigando per riportare in Italia Davide Santon, finito fuori giro nell'under di Devis Mangia e deciso a lasciare la Premier league per riconquistarsi una maglia azzurra. L'Inter ha depositato in Lega il contratto quadriennale di Alvaro Pereira.