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Ferito e superato, anche il Porto cerca il riscatto

Il Benfica ha vinto lo scontro diretto e gli ha tolto il primato. Conceiçao: «Saremo aggressivi»

Andrea Bonso

Pensate a questo ipotetico scenario. Sabato sera all'Olimpico si è giocato il big match decisivo per lo scudetto tra Roma e Juve. La partita, ricca di emozioni, è finita 2 a 1 per i bianconeri, vittoria che ha permesso loro di superare proprio i giallorossi volando così in testa al campionato. Due mesi prima, però, la Roma aveva un vantaggio di 7 punti sulla Juventus quarta che, sconfitta sul campo del Sassuolo, aveva esonerato il proprio allenatore chiamando alla guida della prima squadra il tecnico della Juve B. Qui la svolta: la Juve si trasforma e inizia a vincerle tutte, conquistando un primo posto che sembrava irraggiungibile. In queste condizioni, provate ora a pensare con che morale la Roma avrebbe affrontato la sfida con il Porto da dentro o fuori.

Bene, questa è esattamente la situazione che sta vivendo l'avversaria dei giallorossi. Il Porto sabato sera ha perso lo scontro diretto con gli odiati rivali del Benfica, dicendo così addio alla testa della Primeira Liga portoghese. Con la vittoria del Do Dragao, le Aquile di Lisbona sono volate infatti in testa al campionato, celebrando nel migliore dei modi una serie incredibile di 10 vittorie consecutive iniziata a gennaio, quando la società ha rescisso con l'allora allenatore Rui Vitoria chiamando in panchina Bruno Lage, tecnico in quel momento della squadra B e che, guarda caso, è nato a Setubal, città natale dell'allenatore più speciale di tutti: José Mourinho. Bruno Lage ha preso la squadra di Lisbona al quarto porto in classifica a -7 dal Porto e, con una media di 3,5 reti a partita, l'ha trascinata verso un'incredibile rimonta, culminata con il sorpasso di sabato. E, inoltre, in queste settimane è anche esploso il talento di Joao Felix, 19 anni e nuovo craque del calcio portoghese.

È comprensibile, quindi, che per il Porto non sia di certo il periodo migliore dell'anno e per questo motivo la sfida di stasera vale di colpo ancora di più. In caso di risultato negativo, infatti, nel giro di cinque giorni vedrebbe svanire il primo posto in classifica e l'accesso ai quarti di Champions: una mazzata pesantissima per un club che aveva praticamente il campionato in tasca e che aveva accolto favorevolmente il sorteggio con la Roma.

Il Porto, però, scenderà in campo anche con la voglia di dimostrare il proprio valore, di lasciarsi alle spalle le critiche di questi giorni. Ma stasera può solo vincere anche se il successo non arriva da sei gare di Champions a eliminazione diretta (e nelle ultime quattro è mancato anche il gol). Lo sa bene mister Conceiçao, che da ex cuore biancoceleste spera di trovarsi davanti ancora la Roma vista nel derby: «Dobbiamo essere aggressivi, ma anche efficaci in difesa. Dobbiamo vincere la partita, ma senza fretta. L'equilibrio sarà la chiave per vincere la partita», le sue parole.

Non sarà facile, perché anche la Roma è ferita, ma dopo la débâcle di sabato, il Porto non vuole e non può permettersi un'altra delusione davanti al proprio pubblico.

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