
Se ne parlava ormai da mesi: i velisti continuavano a scambiarsi particolari del grande progetto Ferrari Hypersail, fantasticando colori e forme, uno due tre scafi, chiglie e non chiglie. Com'è? Ecco: assomiglia alle barche che hanno corso la Coppa America, con quelle zampe che vanno su e giù per garantire la stabilità, ma ne hanno una in più al centro che è quella che non serve per la velocità ma a evitare di ribaltarsi in mezzo all'oceano senza possibilità di raddrizzarsi. L'equipaggio starà più o meno sempre chiuso dentro perché viste le velocità in coperta sarà sempre tempesta. Sono attrezzi che possono riuscire a moltiplicare la velocità del vento per 3 o 4 volte. L'obiettivo è di essere più veloci di ogni oggetto che abbia navigato in mezzo al mare, sfiorare le 1000 miglia percorse in un giorno, per chiudere la partita del giro del mondo in meno di 40 giorni. John Elkann e Giovanni Soldini, che hanno iniziato a navigare insieme sul bellissimo Stealth dell'Avvocato Gianni Agnelli ora venduto al finanziere inglese Peter Dubens proprietario di numerosi marchi nel mondo della vela compreso North Sails sono i protagonisti dell'avventura. La barca sarà lunga trenta metri e sarà una barca full foiling, cioè in grado di sostenersi in volo per lunghi periodi.
Il progetto è del francese Guillaume Verdier che segue Giovanni Soldini fin dai tempi del suo primo Class 40 ma soprattutto è l'inventore della classe AC75 e di questo sistema usato dai monoscafi foiling. Dopo il varo la base sarà Cagliari, non lontano da Luna Rossa. La sfida vera sono i sistemi di controllo del volo, quelli che sono fondamentali per le regate di Coppa America. Poi ci sono le battaglie energetiche, per essere sempre autonomi e produrre a bordo tutto quello che serve. Ferrari sarà energivora, perché il movimento dei bracci e la regolazione delle vele consuma molto. Tuttavia esistono già dei discreti esempi di barche a vela self generating ovvero che navigando a vela producono l'energia che serve per tutto ciò che ne consuma, dal frigorifero ai winch. La conquista della autosufficienza è in realtà piuttosto vicina e con questa la sostenibilità totale soprattutto quando sarà possibile usare carburanti HVO e sistemi a metanolo/idrogeno. Con lo stesso concetto full foiling esiste il FlyingNikka 19 metri di Roberto Lacorte.
Altre barche grandi con i foil, come Raven disegnato da Marcelino Botin e un gigantesco sloop a firma di German Mani Frers costruito in Olanda, sono solo foil assisted ovvero le ali servono a sollevare parzialmente la carena che va in skimming, che più o meno tocca l'acqua ma non è del tutto immersa. La novità pensata da Verdier è che uno dei foil avrà come supporto la chiglia basculante, e gli altri punti d'appoggio saranno un foil sul timone e, a turno, i due foil laterali.