Per fortuna mancano soltanto quattro gare alla fine del mondiale. Perché questa Ferrari continua a stupirci in negativo, collezionando una brutta figura dopo l'altra anche in un weekend in cui sembrava di aver visto una luce in fondo al tunnel. Charles Leclerc sulla pista scivolosa causa pioggia e nuovo asfalto, modello holiday on ice dell'Istanbul Park aveva pattinato come Carolina Kostner quando riusciva a non cadere. Era rimasto in scia a Verstappen, aveva sorriso nelle interviste del venerdì pomeriggio, ci aveva fatto sognare una Rossa in seconda fila, se non addirittura in prima. Invece, quando è arrivato il momento di dare la caccia alla pole, le due Ferrari sono sparite senza neppure entrare in Q3. Non una novità assoluta, Vettel non ci arriva da 10 gare e in Belgio, Russia perfino a Monza tutte e due avevano mancato la qualificazione al momento clou del sabato. Questa débâcle però è arrivata dopo un progresso lento ma costante cominciato in Portogallo e soprattutto in una situazione dove finalmente la Mercedes era in difficoltà, tanto che alla fine la pole l'ha conquistata un ex ragazzo della Ferrari Driver Accademy, quel Lance Stroll che fu allontanato da Maranello perché il papà era un po' troppo invadente. Il 22enne canadese (pole confermata dopo un'investigazione per bandiere gialle non rispettate) sul bagnato ci sa fare davvero. La Force India, la Mercedes Rosa, poi ha assecondato i suoi piloti passando per prima alle Pirelli Intermedie e scegliendo un assetto adatto alle condizioni (ricordiamo che per la gara presumibilmente asciutta non potrà essere cambiato) e il gioco è fatto: primo Stroll e terzo il licenziato Perez. In mezzo a loro il più arrabbiato del sabato: Max Verstappen che si è perso per strada. Addirittura non pervenuto, almeno per le prestazioni a cui ci ha abituati sul bagnato, Hamilton, solo sesto e comunque in rotta perfetta per il 7° titolo.
Con Binotto a Maranello, la cantilena Ferrari non è cambiata. Soltanto che oggi è Leclerc a dire «Dobbiamo capire». Charles aggiunge: «È stato un disastro. Non avrei mai pensato di restare a 6 dai migliori... non capisco, non stavo in pista». La Ferrari non è riuscita a mandare in temperatura le Pirelli da bagnato estremo, un problema che si ripete da anni. Vettel, per la terza volta quest'anno davanti al compagno, spiega con la differenza di temperatura tutto il problema.
A questo si può aggiungere una sensazione: Leclerc sul bagnato non riesce a fare la differenza.
Non è Stroll, non è Verstappen e non è neppure Hamilton. Dovrà lavorare su questo aspetto. Intanto là dove non è arrivata la Ferrari sono arrivate le due Alfa Sauber con Kimi e Giovinazzi entrambi tra i dieci per la prima volta.
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