"Violati i patti", "Noi responsabili": scontro sugli Azzurri

Il prefetto di Roma si sfoga: "Amareggiato dalla mancanza di rispetto". Dalla trattativa con Bonucci al bagno di folla: ecco cosa è successo

"Violati i patti", "Noi responsabili": scontro sugli Azzurri

Come si è arrivati ai festeggiamenti degli Azzurri? Chi ha dato il via libera alla sfilata dei giocatori della Nazionale italiana a bordo di un pullman scoperto per le vie di Roma? Per il momento ci si può limitare a ricostruire le dinamiche dell'accaduto sulla base di punti di vista soggettivi e indiscrezioni fatte filtrare. In queste ore si è parlato di un dissidio con il ministro Roberto Speranza e della resistenza di Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini. Le immagini hanno immediatamente fatto scattare l'allarme di alcuni virologi, che anche in occasione degli assembramenti per lo scudetto dell'Inter avevano giurato su un pericoloso peggioramento della situazione Coronavirus sbagliando fortunatamente le previsioni. Ma procediamo con ordine e proviamo a risalire all'origine dei divieti fino ad arrivare all'ok per la festa dei calciatori italiani.

Lo sfogo del prefetto di Roma

Non l'ha presa affatto bene Matteo Piantedosi, il prefetto di Roma, secondo cui gli Azzurri avrebbero potuto certamente festeggiare "ma con modalità diverse". Venerdì scorso viene convocato un comitato per l'ordine e la sicurezza proprio per valutare la strada da intraprendere: "Abbiamo coinvolto direttamente anche la Figc. Io avevo concordato la linea con la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese e con il capo della polizia Lamberto Giannini". La Federazione chiede di consentire agli atleti della Nazionale di fare un giro per la Capitale su un autobus scoperto, ma arriva un secco "no" anche perché si sarebbe dovuto gestire il passaggio dal Quirinale a Palazzo Chigi cercando di conciliarlo con le esigenze di sicurezza anti-contagio: "È stato spiegato chiaramente che non era possibile. Abbiamo detto che non potevamo autorizzarli".

A quel punto lunedì mattina, spiega Piantedosi al Corriere della Sera, la Figc mette sul tavolo diverse soluzioni tra cui quella di utilizzare una pedana da montare in piazza del Popolo dove far salire gli Azzurri. Un'opzione accettata e ritenuta praticabile "perché ci consentiva di tenere sotto controllo la folla in un unico luogo". Nel primo pomeriggio di lunedì arriva nuovamente la richiesta di festeggiare con il pullman scoperto. "Abbiamo spiegato a tutti che le valutazioni non erano cambiate", ha spiegato il prefetto.

Ci si aspettava che gli atleti della Nazionale italiana si sarebbero fermati davanti Palazzo Chigi dopo l'incontro con il premier Mario Draghi: "Invece poco dopo l'uscita dal Quirinale si è aggregato un autobus scoperto con la livrea e le scritte dedicate ai campioni d’Europa". Piantedosi ha riferito di aver poi parlato con con lo staff del presidente Gabriele Gravina. "Hanno sostenuto che c'era comunque già molta folla per le strade ed era forte intenzione dei calciatori di proseguire i festeggiamenti con l'effettuazione di un giro su un autobus scoperto", ha svelato. Il prefetto di Roma si è detto "amareggiato dalla mancanza di rispetto che c'è stata per il grande impegno della questura e di tutte le forze di polizia".

La replica della Figc

È arrivata poco dopo la replica di Gravina, numero uno della Figc: "All'arrivo davanti Palazzo Chigi, ritenuto che la situazione non fosse più gestibile in quanto il bus coperto non aveva dissuaso i tifosi dal cingere in tutti i modi la delegazione italiana, reiteravamo ancora la richiesta, a questo punto condivisa dalle istituzioni, per un breve tragitto con il bus scoperto, anche nell'ottica di tutela dell'incolumità dei calciatori e per non deludere le migliaia di persone che si erano già riversate nel centro della Capitale nelle ore precedenti a questo incontro".

La trattativa con Bonucci

Il caos non ha ovviamente lasciato indifferente il governo. Un ministro ritiene che "il pullman scoperto era l'ultimo dei problemi" anche perché "il peggio era già avvenuto con i festeggiamenti di domenica sera in tutta Italia". Comunque il festeggiamento degli Azzurri con il bus scoperto per le vie di Roma era fortemente "sconsigliato". A discutere con alcuni responsabili della sicurezza sarebbe stato Leonardo Bonucci: se è così non fateci andare neanche da Draghi e riportateci in albergo, sarebbe stato in sostanza il suo ragionamento secondo Il Fatto Quotidiano.

Anche il prefetto Piantedosi ha confermato che dalle informazioni in suo possesso "Chiellini e Bonucci hanno rappresentato con determinazione il loro intendimento" al personale in servizio d'ordine. Così "non si è potuto far altro che prendere atto della situazione e gestirla nel miglior modo possibile".

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