
Opposto al proprio idolo. Flavio Cobolli, nel secondo match sul campo centrale di Wimbledon, affronterà quest'oggi il sette-volte vincitore dello Slam londinese, Novak Djokovic, nel quarto di finale dei Championships. Si dovrà concentrare sulla pallina essenzialmente Flavio, perché se baderà eccessivamente a chi ci sarà dall'altra parte di partita ce ne sarà poca. Giocare contro quello che è stato il proprio punto di riferimento da bambino è complicato perché le certezze evaporano per l'ammirazione che si prova per il campione. Era accaduto un po' questo nel torneo di Shanghai dell'anno scorso, quando i due si incrociarono e Nole rifilò un perentorio 6-1 6-2 a un Cobolli spaesato. "Voglio solo godermi il momento, il campo, l'atmosfera, il pubblico e pensare a giocare come ho fatto finora. Punto dopo punto, con il sorriso, pensando solo a me stesso", queste sono le intenzioni del giocatore romano. Un tennista che, prendendo spunto proprio dal serbo e da Jannik Sinner, sta acquisendo sempre di più la voglia di migliorarsi. Per questo, nei giorni passati, era accaduto questo: "Tre giorni fa avevo un allenamento programmato, ma l'ho spostato per potermi allenare con Djokovic. In uno Slam di solito si cerca di riposare, ma io sentivo che sarebbe stato utile e infatti questo mi è servito per i match affrontati". Sedute di training con il 24-volte vincitore Slam e anche con Jannik Sinner e la battuta scherzosa su di un video diventato virale: "Finalmente... stavo a morì". Un guascone che con la stessa leggerezza si muove sul campo e vuol stupire.
Quella facilità nei movimenti che ha in sé anche Carlos Alcaraz.
Una superiorità a tratti disarmante contro il britannico Cameron Norrie, perfettamente rappresentata dallo score di 6-2 6-3 6-3. Terza semifinale consecutiva a Wimbledon per lui, 23ma vittoria consecutiva nel massimo circuito e 19ma in questo Slam. Nel penultimo atto ci sarà Taylor Fritz e anche per l'americano il destino sembra segnato.