di Tony Damascelli
P er fortuna Totti c'è. C'è sempre, basta dargli un pallone, il pallone dell'ultimo secondo, il pallone della vittoria. Pioggia e sole, la Roma reagisce, con il suo capitano e campione, alla noia del proprio gioco, alle paturnie tattiche di Spalletti, a un quadro generale analogo a quello della città, la Roma calcio è un movimento senza stelle, semmai con una sola, vera. Totti non ha età, i suoi piedi e il suo fosforo sono intatti, non hanno bisogno di schizzi alla lavagna, agiscono di intuito, di genio. La vittoria giallorossa di ieri, dopo due ore e tre quarti di attesa, potrebbe essere premonizione di congiunture felici, a Roma si può discutere la Raggi ma Francesco, nel senso di Totti non di Bergoglio, no, mai, è eterno, con o senza aiutino, ieri presente.
Il calcio è questo, non altro, anche se continuano a spiegarcelo in modo diverso. Il nuovo campionato è uguale a quello vecchio, non corre ma cammina come prima, un po' più di prima, la Juventus, il Napoli, la Roma e, alle loro spalle, nebbia, caos, roba piccola, squadre sfatte e disfatte, limiti atletici evidenti, calciattori tatuati, gladiatori di cartone, con muscoli intossicati, crampi e fatica eccessiva, segnale di allenamenti fasulli.
Visti, nel week end, portieri da spiaggia, sia in Premier, sia nella Liga spagnola e nella nostra serie A, da Buffon in giù, errori grossolani, di concentrazione, di scuola.
A parte la Juventus, micidiale nell'avvio contro il Sassuolo ma poi leziosa e pigra (Higuain fa la differenza, non sulla bilancia e Dybala è l'unico fuoriclasse della serie A), nessuno riesce a offrire un football degno del nome.
Del Milan inutile aggiungere, anche provandoci in cinese, Icardi salva l'Inter ma non il confuso e confusionario De Boer, Sinisa Mihajlovic colleziona più espulsioni che vittorie e gli arbitri hanno il coraggio di don Abbondio, sbagliando ma facendosi prendere a male parole da chiunque.È il nostro meraviglioso calcio. Per fortuna domani ritornano le coppe europee.
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