È un Ganna imperiale ma il tabù Evenepoel gli nega il tris mondiale

Filippo secondo per dodici secondi dietro al belga che gli aveva già soffiato la maglia rosa al Giro

Fonte: Twitter (@UCI_cycling)
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In cima al castello di Stirling risplende la maglia del Re, quella di Remco Evenepoel, il primo belga a vincere un titolo iridato in questa specialità. Per noi, per il nostro infaticabile imperatore Filippo Ganna, un posto d'onore con tutti gli onori del caso. Il granatiere di Vignone si deve inchinare per dodici secondi al talento belga, che persa la maglia iridata domenica nella prova in linea, si prende quella contro il tempo, per non perdere abitudini e costumi.

Vince Re Remco, ma non perde l'imperatore Filippo, che mette su strada ancora una volta una prestazione sontuosa, di livello assoluto, come solo lui sa fare. Non perde nemmeno il terzo incomodo, che forse in prospettiva è il vero vincitore di giornata, Joshua Tarling, gallese di 19 anni, ex campione del mondo della crono tra gli juniores, che al suo primo mondiale nella massima serie, prende un bronzo che vale davvero d'oro. «Questo ragazzo, che conosco tra l'altro molto bene perché corre nella mia squadra (la Ineos, ndr) spiega Filippo Ganna -, è un talento assoluto. Ha numeri da vero fuoriclasse e il futuro è tutto dalla sua parte».

Questi tre sono i veri protagonisti di giornata, di questa kermesse iridata che ha riservato non poche sorprese e uno degno delle attese. Le loro prove sono assolutamente superiori a tutti. Basti dire che sono gli unici a far segnare una media superiore ai 51Km/h. È una sorta di missione incompiuta, nel senso che al nostro SuperPippo non riesce di centrare il tanto agognato triplete di maglie iridate nelle prove a cronometro e non porta così i suoi ori mondiali a dieci. A negarglielo, come detto, è un fenomeno quanto se non più di lui, quel Remco Evenepoel che quest'anno gli aveva già negato anche la prima maglia rosa all'ultimo Giro nella crono inaugurale sui Trabocchi, che poi si prese anche la seconda a Cesena quando l'azzurro già non era più in corsa, prima di fare le valigie e andare a casa per il Covid.

È un argento pesante quello di SuperPippo, il primo di una collezione che nella crono contava già due ori e un bronzo: se il primatista dell'ora non arriva al titolo non è perché il piemontese va piano, ma perché va fortissimo il fuoriclasse belga. E dire che SuperPippo era partito con il colpo di pedale giustissimo: subito in vantaggio al primo intertempo, ma già al secondo l'azzurro doveva inchinarsi alla rimonta e al successivo sorpasso del piccoletto belga, che poi è restato là, costantemente in vantaggio.

Bene, molto bene anche l'altro azzurro, guarda caso compagno di squadra di Re Remco alla Soudal Quick-Step: Mattia Cattaneo.

Il bergamasco ha chiuso la sua prova facendo segnare l'ottavo tempo, molto meglio degli attesissimi Wout Van Aert e Stephen Küng, Tadej Pogacar e Geraint Thomas. Due nei primi otto; Pippo ancora una volta a medaglia: non è un premio di consolazione, ma sono cose di cui andar fieri.

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