Gazidis mette le mani anche su Milanello

Rapporto diretto tra l'ad e Gattuso. Higuain nervoso per una frase di Leonardo

Gazidis mette le mani anche su Milanello

Appena sbarcato a Milano dopo le vacanze, Ivan Gazidis ha preso la strada di Milanello. Per un ad, abituato dall'esperienza londinese, a occuparsi solo di cifre, contratti e sponsor, è di sicuro il segnale di un lungo e laborioso ripensamento natalizio. A Milano, infatti, il manager sudafricano, era convinto di doversi occupare soprattutto della strategia per moltiplicare i proventi del club. È questo, tra gli altri, il mandato ricevuto da Elliott che l'ha a lungo corteggiato per convincerlo al trasferimento. Nel frattempo Gazidis, dopo aver orchestrato con i legali il reclamo da presentare al Tas di Losanna contro la decisione Uefa, che rappresenta una punizione eccessiva (riportare il bilancio in pari entro due anni, partendo da meno 120 milioni, è un implicito divieto di fare investimenti come ha riconosciuto anche Boban), ha deciso di modificare il suo ruolo. Era partito convinto di lasciare piena autonomia alla parte tecnica, a Leonardo e Maldini, per intendersi, si è deciso a gestire in prima persona anche il rapporto con il tecnico Rino Gattuso. Di qui, probabilmente, il cambio di rotta in materia di mercato dove si è passati dalla ricerca di grandi e stagionati calciatori (Ibra il primo della lista) a esponenti di più recente generazione.

Anche Gattuso, di ritorno da Dubai, si è dovuto fare carico di un nuovo problema gestionale scaturito dalle recenti dichiarazioni dei due dirigenti, intervenuti a poche ore dalla sfida con la Spal, con l'intento dichiarato di cancellare il rischio di esonero per il tecnico calabrese. Rino, nei giorni scorsi, ha infatti scoperto che la dichiarazione sul conto di Higuain («è e resta un leader naturale», dixit Maldini, «solo con il quarto posto il riscatto è garantito» la specifica di Leonardo) ha procurato all'argentino qualche irritazione. Gonzalo, che col gol alla Spal si è quasi liberato di quello che considera il malocchio, è tornato a deprimersi quando ha letto quella frase che rende incerto il suo futuro in rossonero.

A testimonianza, se si vuole leggere la reazione da un altro verso, che la conferma al Milan per le prossime stagioni non è considerata una prigione, semmai il coronamento della decisione maturata l'estate scorsa. Adesso Gattuso dovrà ricaricare Higuain e convincerlo che nella prossima sfida contro la Juve non conterà la sua rivincita personale, semmai il contributo dato alla squadra.

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