H a risolto un colpo di testa di Mustafi su punizione calciata da Ozil. Sydorchuk si è perso il suo avversario diretto in area, Pyatov praticamente incolpevole. Era il 19'. Su quel gol la Germania ha vissuto per i restanti 70', fino al raddoppio di Schweinsteiger al 90'.
Thomas Muller ha fatto sapere che lui e il resto della nazionale sono più forti, più compatti e più esperti di due anni fa quando hanno rasato il Brasile e poi l'Argentina conquistando il mondiale quasi a braccia basse. Magari ha ragione, la prima uscita è sempre un'incognita, per finire bene occorre sempre iniziare meglio, e l'Ucraina non era da sottovalutare, se l'è giocata quasi alla pari. Anzi, quando è uscita dalla sua metà campo, ha iniziato a creare problemi seri. Fino a quel momento, il gol di Mustafi al 20', era schierata prudente e timorosa davanti ai campioni del mondo. Venti minuti senza vedere la palla o quasi, su un destro violento di Konoplyanka grande risposta di Neuer, poi basta. Anche qui, buon gruppo, centravanti invisibile, il male di tante altre partite viste finora.
I tedeschi poi sembrano scafati veterani, sempre quelli da anni, in dieci quelli che hanno trionfato a Rio. Poi leggi l'anagrafe e scopri che c'è un solo trentenne, l'umorale Schweinsteiger, uomo da grande occasioni, peraltro schierato in panchina da Löw e rispolverato nel finale per il 2-0. Davanti Draxler e Goetze, quasi due sbarbati, ieri Tomas Mueller non li ha aiutati molto ma la classe dei due è uscita limpida, azioni ariose, movimento di gruppo, la Germania dava l'idea di non essere solo la favorita ma l'unica favorita dopo quanto si è visto finora.
Poi un colpo di testa di Khacheridi ha spostato tutto nella metà campo tedesca, Neuer si è salvato in angolo, il 4-1-4-1 iniziale è diventato più sfacciato e ha messo fine alla solitudine malinconica di Zozulya. A dieci scarsi dalla fine del primo tempo un'azione tambureggiante di Yarmolenko ha messo Konoplianka in area palla al piede, la mezza del Siviglia ha scelto il piatto morbido, Boateng in acrobazia sulla riga di porta ha salvato la nationalmannschaft da una capitolazione che poteva avere risvolti interessanti. É stato Khedira a crescere e a rimettere in piedi il resto del gruppo, sia in fase di impostazione, sia in quella conclusiva con due legnate dalla distanze messe in angolo da Pyatov. Poi Kroos e Ozil hanno iniziato a camminare palla al piede, il ritmo è sceso a livelli storici, una sorta di stato ipnoide applicato al football, la noia della noia.
L'Ucraina sembrava già soddisfatta di non aver subito una mazzata storica, non è più riuscita neppure ad affacciarsi dalle parti di Neuer e quando ha invaso la metà campo avversaria ha sempre pensato prima a restare coperta. Prenderne il meno possibile dai tedeschi può fare la differenza in un girone sufficientemente equilibrato.
Ma indipendentemente da tutto questo l'Ucraina non è mai riuscita a cambiare velocità, a spingere con voglia, se aspettava un errore dei panzer ha fatto male i conti, i tedeschi non sono parsi irresistibili ma hanno sempre dato l'idea di poter governare la faccenda. Il 2-0 è la sintesi esatta. Eppure quando l'Ucraina ha spinto si sono viste tante crepe.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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