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Gerson col 10 è lesa maestà A Roma è il putiferio

Walter Sabatini, direttore sportivo della Roma, mette in discussione il dogma Totti senza essere lapidato. Chapeau!

Gerson col 10 è lesa maestà A Roma è il putiferio

A Walter Sabatini, direttore sportivo della Roma, piacciono le sfide. Ogni tanto le perde, come è successo per il buffo Iturbe. E sono cavoli. Però generalmente gli va meglio. Ieri, per esempio. Si sa: il tifo giallorosso crede in Francesco Totti (e anche all'allenatore che lo sbatte in panchina). Ebbene, Walter ha osato mettere in discussione il dogma senza essere lapidato. Chapeau!

Tutto nasce da un ardito gesto di cortesia nei confronti del nuovo arrivato, il centrocampista Gerson. Al quale Walter ha regalato la nuova maglia ufficiale della Roma col nome impresso sulla schiena. Bel gesto. Solo che era la 10. E che fa quello? La posta subito su facebook e twitter come un trofeo. Ed è allora che a Roma si scatena l'inferno. E che se crede sto' Gerson? Così, ancora una volta, Walter ha dovuto mettere la faccia per smontare, se possibile, l'odiosa polemica. «Prendiamo atto di una cosa disgustosa successa a un 18enne come Gerson che con quella maglietta voleva solo esibire orgogliosamente il meglio che la Roma offre al calcio mondiale. Lui che c'entra? Rispettatelo, piuttosto. Anche perchè Gerson non ha fatto una scelta di soldi, abbiamo utilizzato altri argomenti, e, tra l'altro, Totti era proprio uno di questi». Chiuso l'argomento? Chissà.

Quanto al diretto interessato, capitan Totti, non è rimasto che sorvolare l'argomento senza entrare troppo nel merito. Probabilmente c'è rimasto male. Spiega: «La maglia numero 10 è la mia seconda pelle, ma tutti dovranno avere la possibilità di cullare quel sogno, di indossarla e soprattutto di onorarla e portarla fino a raggiungere i più grandi traguardi sportivi». E poi: «Abbiamo affrontato tanti grandi club in questo periodo, volevo ringraziare le società che ci hanno ospitato, i loro tifosi e i calciatori con cui mi sono misurato, uno per tutti il grande Leo, il Calcio. L'augurio che posso fare a tutti qualli che avranno l'opportunità di indossare la maglia numero 10 della Roma è di scambiarla un giorno con un grande campione, un uomo gentile come Messi, un grande onore».

Magari in una gara ufficiale.

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