IL GIALLO

L a «bomba» esplode quando il pullman della Roma si appresta a raggiungere lo stadio Olimpico per la partita con il Verona. «Pallotta vuole vendere la società giallorossa», l'indiscrezione del sito Dagospia che arriverebbe direttamente da Boston. Immediate le smentite, prima del direttore generale del club Mauro Baldissoni («il presidente ha progetti per 20 anni») e poi dello stesso Pallotta («hilarious news», notizie ridicole).Il giallo si infittisce: la notizia sarebbe che Pallotta e soci avrebbero dato incarico a un loro rappresentante di sondare il mercato per trovare qualcuno disposto ad acquistare il club di Trigoria. L'attuale patron della Roma, in questi mesi, è impegnato a capire se il sogno-stadio - la vera àncora di salvezza delle società che punta a risultati ambiziosi - diventerà realtà superando gli ostacoli burocratici. In più c'è la grana Curva Sud, in protesta per la divisione del settore decisa dal prefetto Gabrielli, rimasta ancora mezza vuota ieri. Come di fatto annunciato con gli striscioni esposti in città.Il cambio in panchina tra Spalletti e Garcia, che secondo Dagospia sarebbe solo un tentativo di dare una ripitturata a una squadra messa sul mercato, non ha per ora riavvicinato le parti. E la causa numero uno, conclude il sito, che spingerebbe Pallotta a vendere è semplice: non c'è business, si guadagnano solo botte di bile e lo sport-impresa, come in Gran Bretagna, Germania e Stati Uniti, in Italia non funziona. «Io non sono il proprietario e non sono tenuto a saperlo, ma dagli incontri che facciamo direi che la notizia è poco credibile, perché con Pallotta continuiamo a parlare di progetti da qui a 20 anni», così Baldissoni.

«That's insane, you're stuck with me (questa è follia, siete al sicuro con me)», la reazione del patron americano. Vero o no, la gestione da lontano di un club come la Roma appare sempre più difficoltosa. Se poi i risultati della squadra non arriveranno... MDD

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