La domenica della possibile svolta sul tormentone del rinnovo di Gianluigi Donnarumma con il Milan si tinge di giallo. Una giornata infinita iniziata tra tweet e messaggi e terminata con il misterioso hackeraggio del profilo Instagram chiuso in tarda serata dal portiere. In un clima surreale resta una sola certezza: finalmente ieri Gianluigi Donnarumma ha detto qualcosa dopo settimane di silenzio assordante su una trattativa che è diventata un caso tra strappi, riavvicinamenti e frenate. E la giornata di ieri è la sintesi perfetta. E dire che a far ritrovare la parola al portiere, dopo la vittoria sulla Germania che aveva qualificato l'Under 21 in semifinale all'Europeo, era stata l'accusa, infondata, d'aver ignorato un giovane tifoso che gli aveva chiesto l'autografo sul campo («Cosa gli dici di parlare con il tuo procuratore?», il veleno dei social). Troppo anche per Donnarumma. Prima ha risposto per le rime: «Ho chiamato il bambino nello spogliatoio, ho fatto l'autografo e la foto, basta infangare le persone gratuitamente». Poi, siccome cinguettio chiama cinguettio, a stretto giro di posta ecco il pensiero sul caso dell'estate: «Donnarumma-Raiola: ieri, oggi e domani». Come per dire non c'è alcuna possibilità che avvenga una rottura con il procuratore, richiesta proveniente da Montecarlo dopo le ricostruzioni di una probabile crisi ispirata più dalla famiglia, favorevole al rinnovo contrattuale col Milan, che dallo stesso Gigio. Di conseguenza la chiave di lettura: la visita a Cracovia di Enzo Raiola, cugino di Mino e di fatto interlocutore privilegiato del portiere rossonero, ha avuto l'effetto di rinsaldare il rapporto, se mai ce ne fosse bisogno, e di rinviare ad altra occasione un intervento chiarificatore con il club. E la mancanza di cenni al Milan ha fatto pensare a un raffreddamento nei rapporti. In aggiunta anche gli scenari che rimbalzavano da Cracovia: dal Psg deciso ad affondare il colpo al fastidio di Raiola per la visita di Montella giovedì scorso a casa Donnarumma. Il tutto smontava le parole proprio dell'allenatore sabato sera al Milan club Ischia: «Sono fiducioso».
Da qui le reazioni negative che avrebbero portato in serata il portiere a scegliere Instagram per fare chiarezza: «Oggi con un mio tweet ho scatenato un vero putiferio, che non volevo generare, e di questo mi scuso. Desidero ribadire il mio amore assoluto per il Milan e i suoi tifosi. Ora ho in mente la Nazionale, con la quale spero di fare un regalo a tutti i tifosi. La mia promessa è che, non appena sarà finito l'Europeo, incontrerò la Società insieme alla mia famiglia e al mio agente per discutere il mio rinnovo». In aggiunta anche il tweet del procuratore: Donnaraiola contro gli odiatori di professione 1-0.
Ma il caso dell'estate non si nega anche il giallo dell'hacker.
A tarda sera infatti il portiere fa sapere di chiudere il profilo Instagram. «Hackeraggio sul mio account», il motivo. Prima o dopo il messaggio «distensivo»? Il mistero si infittisce. Ci mancava solo questo su una storia che sta facendo solo male alle parti coinvolte.
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