Vent'anni fa il debutto nel Manchester United, non una squadra qualunque. Negli armadietti dello spogliatoio di quei Red Devils c'erano scritti i nomi di giocatori stellari del calibro di Ryan Giggs, David Beckham, Paul Scholes e Ole Gunnar Solskjaer. Nel mezzo una vita frenetica ma anche di svago, quella del comune calciatore professionista. Vent'anni dopo, il voto di povertà e la vocazione religiosa.
È la storia di Philip Mulryne, ex centrocampista di United, Norwich e Leyton Orient ma anche della nazionale nordirlandese (27 presenze e 3 gol), che dopo aver appeso le scarpette al chiodo nel 2009 ha intrapreso un percorso di vita singolare, si potrebbe dire discorde a quella del calciatore. Dopo quattro anni di studio, Philip s'è fatto prete. A essere precisi, è diventato frate domenicano.
Dalla vita agiata di giocatore del Manchester United, in carriera è arrivato a guadagnare 600.000 sterline (quasi 700.000 euro) in un solo anno, alla vita casta e di preghiera. «Oggi sono più sereno di quando giocavo a calcio» ha raccontato il 39enne di Belfast. Proprio a Belfast, una volta chiusa la carriera di calciatore, Mulryne ha studiato filosofia prima di prendere questa scelta che ha spiazzato pure i vecchi compagni.
«Con mio grande stupore - commenta l'amico McVeigh - ha trasformato completamente la sua vita, tanto da dedicarsi alla beneficenza e ad aiutare i senza tetto. È stato uno shock ma quando sono andato a Roma l'ho trovato contento». Forse, più sollevato.SAr
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.