Rivoluzione Juve: arriva Comolli

Giuntoli rischia e torna Tognozzi

Rivoluzione Juve: arriva Comolli
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Ieri non è stato solo il giorno in cui John Elkann ha riportato un italiano alla guida dell'ex Fiat dopo Sergio Marchionne. Ha riportato di fatto anche un francese nella stanza dei bottoni della Juventus. Damien Comolli sarà il nuovo dg bianconero. Prima di lui ci fu Blanc, che a dire il vero non ebbe lo stesso impatto di Marchionne. Comolli, che ha annunciato il suo addio al Tolosa dove l'aveva portato Redbird di Gerry Cardinale, si presenta con un cv chilometrico per numero di club (comprese due esperienze al Saint-Étienne concluse malamente) in cui ha lavorato. Che non è sempre sinonimo di qualità al netto di algoritmi e amenità varie.

Ma Elkann non si ferma solo a Comolli. In arrivo c'è anche Matteo Tognozzi, talent scout, che scoprì tra gli altri Soulé e Huijsen. Il secondo appena preso dal Real Madrid dopo che la Juve lo scaricò per poi prendere Kelly. Operazioni che hanno in comune lo stesso procuratore, la stessa agenzia. Intermediari in comune, invece, per Koopmeiners e Nico Gonzalez. Chissà che sul tavolo di Elkann non siano arrivate anche queste considerazioni a spingere per una rivoluzione societaria, come se non bastasse l'imponente sforzo economico vanificato dal fallimento della gestione Thiago Motta. Giuntoli ne esce almeno indebolito (al pari di Scanavino) anche perché Tognozzi potrebbe tornare con un ruolo più importante, ds, nell'organigramma bianconero dove Giorgio Chiellini è destinato a diventare centrale.

Sistemata la società, l'altro nodo è l'allenatore.

La Juve si è mossa pesantemente per riportare Antonio Conte a Torino, ma la pausa di riflessione che il tecnico salentino si è preso con il Napoli, potrebbe lasciare con il cerino in mano i bianconeri. Che a quel punto potrebbero anche pensare di proseguire con Igor Tudor oltre il Mondiale per club.

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