Calcio

"Giustizia sommaria". La rabbia bianconera nel gelo dello Stadium

Elkann in tribuna. Scanavino: "Può succedere ad altri". Vuoti sugli spalti. Lega calcio nel mirino

"Giustizia sommaria". La rabbia bianconera nel gelo dello Stadium

Il freddo glaciale della Torino di fine gennaio e l'atmosfera torrida dello Stadium. Per motivi opposti, ovviamente. Tifosi bianconeri inviperiti e inferociti: contro tutto e contro tutti, pur se non sono mancate posizioni diverse anche nel tifo organizzato. Di sicuro, lo Stadium ieri sera non era esaurito e anche questo è un segnale: chi c'era ha contestato Federazione e Lega Calcio, ma tanti hanno scelto di rimanere a casa prendendo probabilmente le distanze anche dalla stessa Juventus. Contestata lei stessa da alcuni gruppi organizzati, che nel pomeriggio hanno postato sui social un comunicato durissimo contro Agnelli e la proprietà: «Siamo colpevoli, paghiamo questa lurida dirigenza. Questa volta è peggio del 2006. In quel caso eravamo veramente incolpevoli. Oggi no... Hanno trattato la nostra Maglia come un oggetto senza anima. Una cosa resta intatta: la placida riverenza delle nuove dirigenze, di allora come di oggi, che per ritagliarsi il loro spazio e guadagnare il più possibile accettavano la serie B, allo stesso modo in cui oggi sono pronti a far crollare le azioni per agevolare l'uscita dalla Borsa e vendere più facilmente la nostra Juve a qualche altro faccendiere». Né sono mancati alcuni striscioni affissi all'esterno dell'impianto di gioco, uno dei quali recitava «Serie A o Serie B, noi siamo sempre qui. Solo per la Juventus FC».

Parole durissime, evidentemente. Senza però dimenticare l'astio successivamente manifestato nei confronti di Federazione e Lega Calcio, accomunate da fischi assordanti nel momento in cui sono state portate in campo le strutture mobili che hanno fatto da sfondo alla presentazione delle squadre e, successivamente, quando è stato suonato l'inno della serie A. Inutile sottolineare quanto sia stato insultato a prescindere' l'arbitro Marinelli, secondo i tifosi simbolo del potere grigio che vuole affondare la Signora. Clima pesantissimo, insomma. Anche davanti ai televisori, visto che fin dalla giornata di sabato è partito via web il tam tam di chi, volendo boicottare il sistema calcio, ha invitato i tifosi bianconeri a disdire gli abbonamenti a Dazn e Sky. Obiettivo: smettere di foraggiare una Serie A ritenuta malata, in cui però soltanto la Juve è stata riconosciuta colpevole. Magari funzionerà o più probabilmente no, ma la ribellione virtuale è stata lanciata.

E siccome c'è stato anche chi ha esagerato con le minacce fisiche, il neo ad Scanavino, in tribuna con il presidente Ferrero e John Elkann, ha voluto precisare nel prepartita di volere «a nome di tutta la società vorrei prendere le distanze da quegli pseudotifosi che hanno usato linguaggio di odio e minacce nei confronti del presidente della Figc Gravina e del procuratore Chinè. Detto questo, sosterremo con convinzione e forza la nostra difesa ma sempre con professionalità e rispetto, nei modi e nelle sedi opportune». Per chiudere con l'affondo: «La giustizia federale può comportarsi in modo sommario e ingiusto e questo crea preoccupazione, oggi è successo alla Juve ma può succedere ad altre. Dobbiamo essere pronti a tutto».

A Scanavino risponderà Francesco Calvo, nuovo Chief Football Officer della Juventus, dopo l'inibizione di Cherubini.

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