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Grandi, grossi e cattivi. Ora il "Milanic" fa paura

Ibrahimovic, Rebic e ora anche Mandzukic. Esperienza, classe e forza fisica per Pioli

Grandi, grossi e cattivi. Ora il "Milanic" fa paura

«Sono contento per l'arrivo di Mandzukic: così saremo in due a mettere paura». Il benvenuto al guerriero di Zagabria porta la firma di Zlatan Ibrahimovic, reduce dal ritorno a pieno regime in campionato e da altri due gol a Cagliari che sono poi la sua filastrocca preferita con una media da capogiro (1 gol ogni 52 minuti) per gli altri esponenti della premiata categoria. Due gol nell'ultima di Napoli, due alla ripresa di Cagliari così da suscitare l'ammirazione della platea di critici e scettici, tutti conquistati dalla forza esplosiva dello svedese a cui Di Francesco attribuisce anche la dote della furbizia per il rigore conquistato grazie all'ingenuità del suo difensore greco. Spenti i riflettori del campionato, senza trascurare quel lancio alla.. Baston...bauer di Calabria in occasione del secondo gol, profilo ormai destinato a diventare titolare nell'Italia di Mancini, ecco che la scena si sposta a Milanello per l'arrivo di Mario Mandzukic, accompagnato dal sincero rimpianto dei tifosi juventini sui social e da un eccesso di ottimismo in salsa rossonera. Forse perché il croato gode di stima diffusa, specie tra chi lo conosce alla perfezione, come Max Allegri il quale racconta ai suoi amici livornesi che «può giocare ovunque Marione, anche davanti alla difesa». Mandzukic invece promette, secondo vocazione, di «essere pronto a combattere» per la causa milanista e dopo il primo allenamento sotto gli occhi di Pioli raccoglie i consensi previsti. C'è chi pensa di vederlo in panchina sabato e già all'opera martedì prossimo nel derby di coppa Italia.

Di sicuro il croato non è tipo da lasciarsi condizionare dalla scaramanzia perché la scelta della maglia col numero 9 è una sfida alla leggenda secondo cui tutti i successori di Pippo Inzaghi (da Destro a Luis Adriano, da Lapadula a A. Silva, Higuain e Piatek) non hanno lasciato un grande segno nella storia del club e nemmeno nella classifica degli uomini gol.

La sua presenza è la conferma solenne del mix tra gioventù ed esperienza invocato da Boban e Maldini in tempi non sospetti quando la sintonia con Londra-Elliott non era così totale, come in queste ore nelle quali tutto il Milan viaggia, gioca e decide con una sola voce e con una sola idea in testa. Condivisa poi dallo stesso Pioli, il cui via libera all'arrivo di Mandzukic, è considerato dallo stesso Maldini il passaggio decisivo prima di chiudere la trattativa con un contratto di sei mesi più opzione in caso di Champions conquistata. I due giganti possono giocare insieme, uno al fianco dell'altro, correggendo l'attuale sistema di gioco nel 4-4-2 che Pioli provò nelle sfide di inizio 2020 che portarono poi a scolpire l'attuale schieramento. A proposito di forza fisica, c'è da ricordare che il trio d'attacco può essere completato da Rebic appena sarà negativizzato ma nel frattempo un contributo alla causa potrà darlo Meitè che già nello spezzone di Cagliari ha dato prova di grande maturità e di inserimento veloce ed efficace nello schema inedito.

Al fianco di Kessiè forma una bella diga che può risultare molto utile sabato contro l'Atalanta quando mancheranno oltre ai tanti assenti anche due squalificati come Saelemaekers e Romagnoli.

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