Grecia miracolo Russia suicida

Grecia miracolo Russia suicida

Per una sera, alla vigilia delle più importanti elezioni politiche della sua storia, tutta la Grecia paese avrà messo da parte la crisi economica e avrà festeggiato per le strade. Così come i 3.000 tifosi presenti allo stadio «Narodowy» di Varsavia. E non è un caso che sia il capitano, la bandiera e la gloria della nazionale ellenica Giorgios Karagounis a siglare il successo che regala i quarti.
Sorprendente la qualificazione degli ellenici quanto clamorosa l’eliminazione dei russi (che avevano esordito con un perentorio 4-1 sulla Repubblica Ceca che ha addirittura vinto il girone) nel raggruppamento peggiore dal punto di vista tecnico. Fernando Santos, il portoghese che dopo il Mondiale in Sudafrica e l’addio dell’eroe Rehhagel era diventato ct, ha già compiuto un miracolo: girone di qualificazione vinto a spese della Croazia, che ora rischia di mandar fuori dalla competizione gli azzurri, passaggio ai quarti senza brillare e con un attacco non certo prolifico.
Non sono sufficienti a una Russia un po’ superba il dominio territoriale (ma poca rabbia specie nella ripresa) e i gol segnati nelle precedenti partite dalla stella del Cska Dzagoev (22 anni oggi e già nelle mire di molte squadre della Premier), l’unico a provare a segnare ieri sera. Intelligente la tattica approntata da Santos che dopo il gol del 35enne centrocampista del Panathinaikos, con un passato non certo indimenticabile all’Inter tra il 2003 e il 2005, bada a difendersi e chiude il match con nessuna punta di ruolo.
Così a distanza di otto anni e la vittoria a Euro 2004, Karagounis porta il testimone della pagina più bella del calcio greco: fu lui allora a dare il via al trionfo segnando la rete nella gara inaugurale con i padroni di casa del Portogallo (sconfitti anche in finale), è stato lui ieri a mandare avanti gli ellenici. Complice lo sciagurato retropassaggio di testa di Ignashevich, sfruttato dal capitano greco - che salterà i quarti per un giallo rimediato per simulazione - con un bel diagonale.

Il successo viene legittimato dal palo di Tzavellas su punizione e dalla parata di Sifakis su Denisov. La Grecia non vinceva con i russi dal 1993 e negli ultimi 2 europei aveva incassato solo sconfitte. Quando si dice: la vendetta è un piatto che si consuma freddo.

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