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Hamilton in casa Ferrari fa la voce grossa. Solo Leclerc si ribella

Lewis pole nel circuito di proprietà della Rossa. Charles bravo e fortunato: è 5°. "Ci proverò..."

Hamilton in casa Ferrari fa la voce grossa. Solo Leclerc si ribella

Piazza della Signoria a Firenze è uno spettacolo, a prescindere dalle Ferrari schierate in bella mostra per festeggiare il millesimo Gran premio della storia. Con l'aggiunta di quei capolavori rossi, diventa un inno alla bellezza, al genio italiano, al made in Italy. Mancava solo la ciliegina sulla torta apparecchiata dalla storia. Un motivo per sorridere anche in tempo di carestia. Un segnale per poter festeggiare senza sentirsi troppo in colpa. Ci ha pensato Charles Leclerc, il predestinato, l'uomo della provvidenza, l'addetto ai miracoli in questa stagione deprimente ben oltre l'immaginazione. E Charles è stato bravo e fortunato. Aiutato dalle bandiere gialle provocate da Ocon che hanno bloccato la muta di cani scatenati all'inseguimento della lepre colorata di rosso antico. Il quinto posto, primo degli altri dopo Mercedes e Red Bull, oggi vale oro. Vale quasi una pole in questa valle di lacrime che è la Ferrari.

A dire la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità, va aggiunto che trattasi solo di un effetto speciale, un'illusione ottica perché se guardi il distacco incassato da Hamilton (1126) siamo alle solite. Non c'è stato nessun miglioramento, nessun passo avanti. Il quinto posto in qualifica (comunque ben differente dal 14° del povero Vettel) è figlio del giro senza errori di Charles, ma soprattutto del fatto che Perez, Stroll, Ricciardo e Sainz non hanno potuto concludere il loro secondo attacco per via degli sventolatori fiorentini. E non poteva essere altrimenti, considerando che l'unica novità sulla SF1000 è quel rosso antico preso in eredità dalla 125S dell'esordio, un colore bellissimo, molto fotogenico. Il Mugello 2020 come Montecarlo 1950. Allora la Ferrari non era ancora vincente, ma almeno davanti c'erano le Alfa Romeo...

Anche il Mugello, come tutta Firenze, è una festa per gli occhi. Una pista magica dove il pilota si tortura il collo con la forza G (superiore anche a 5), ma riesce ancora a inventarsi qualcosa di magico. Restare con il piede pigiato sull'acceleratore alla Casanova-Savelli e poi arrivare in pieno fine alle due Arrabbiate è qualcosa di speciale anche con le monoposto di oggi... Pista straordinaria. Lo hanno detto tutti. Il difficile sarà inventarsi dei sorpassi, tanto che Leclerc si permette di dire: «Le macchine dietro di noi sono più veloci sul passo gara, ma partendo bene cercherò di tenerle dietro. Sono contentissimo del quinto posto. Di più non si poteva proprio fare». Adesso l'importante è non strafare. Là davanti Hamilton si è dovuto impegnare sul serio per stare davanti ad un Bottas ispirato e a un Verstappen che ha fatto del suo meglio. Anche Lewis è stato aiutato come Leclerc dalle bandiere gialle che hanno costretto il suo compagno ad alzare il piede. «È stato faticoso», ha ammesso Lewis. Ma non fa testo. Lo racconta sempre, anche se forse questa volta ha ragione. È il primo uomo in pole al Mugello nella storia della F1. È la 95esima della sua carriera, ma almeno oggi non potrà raggiungere il record di 91 vittorie di Schumacher. Sarà ancora più bello, all'ora di pranzo, vedere il giovane Mick girare con la Ferrari F2004 del settimo mondiale di papà.

Sulla storia il Cavallino resta imbattibile.

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