"Ho perso il treno per diventare il n.1 ma ci riproverò..."

Il n.2 del tennis Alexander Zverev: "Non ho sfruttato lo stop di Sinner"

"Ho perso il treno per diventare il n.1 ma ci riproverò..."
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È Il numero 2 del mondo, ma per tanti è il numero uno mancato. Alexander Zverev, campione uscente a Roma, doveva essere il grande erede dei Big 4, non fosse stato per la scivolata al Roland Garros 2022 che gli ha spezzato una caviglia. Poi il ritorno, con pazienza, e la risalita. Ma non basta mai, dopo tre mesi senza Sinner è ancora dietro Jannik: «Le persone non sanno quanto sia dura giocare a tennis»: Sasha lo spiega guardandoti negli occhi, l'ex ragazzo ribelle ora è un adulto consapevole che a 28 anni vuole ancora sognare.

Deluso degli ultimi 3 mesi?

«È chiaro che non ho giocato come volevo: sono tornato a un buon livello solo a Madrid. Ma voglio guardare avanti».

In Spagna hai perso con Cerundolo.

«Che devo dire: odio giocare contro di lui (sorride) A parte gli scherzi, al di fuori dei migliori come Jannik e Alcaraz, credo che lui sia l'avversario più difficile per me. Eppure so di aver giocato bene».

Condiziona saper di dover affrontare avversari con cui non hai mai vinto?

«In realtà ci sono giocatori con cui fai fatica e altri per cui sei tu il rivale complicato. Nella Top 10 ma anche fuori. Però è così che va il tennis, uno sport interessante e imprevedibile».

Però: ti aspettavi qualcosa in più?

«Dopo gli Australian Open mi sentivo a pezzi. Il tennis ormai non si ferma mai, la gente pensa solo allo sforzo fisico, ma noi sappiamo quanto sia importante la mente. Avevo bisogno di riposo, e ora ho ricominciato il mio percorso. Ora sono ottimista».

Tornando a Madrid e al litigio col giudice elettronico

(altro sorriso) «Avete visto quanto era fuori quella palla, l'arbitro mi ha detto che avevo ragione ma non poteva contraddire la tecnologia. È un po' la rivincita dell'uomo sulla macchina Ma comunque io sono favorevole all'innovazione, in altri tornei sulla terra rossa ha funzionato».

A Parigi il sistema sarà ancora misto.

«Già, ma l'anno scorso il giudice di linea mi ha fregato lo stesso Seriamente: a me la tecnologia piace, ma credo che per errori così ci debba essere la possibilità di correggerli».

Il numero 1 del mondo è un sogno o un'ossessione?

«Chi non sogna di esserlo? Però i media a volte amano mettere in cattiva luce i giocatori. Sarebbe bello? Non so, non lo sono mai stato, però penso sempre di poterci arrivare».

E quindi?

«Il ranking non mente: per ora sono numero 2 e me lo merito, poi ho momenti belli o brutti come tutti. Ma se guardo al futuro credo che un giorno lo diventerò. Magari presto».

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