SivigliaNel panorama dellindustria automobilistica mondiale cè chi sostiene che per essere competitivi bisogna fare vetture buone per i cinque continenti (vedi, per tutti, Alan Mulally, amministratore delegato di Ford) e chi, al contrario, come Hyundai, ritiene che per aver successo sia indispensabile creare modelli specifici per le diverse aree geografiche. E i numeri, in Europa, sembrano proprio dare ragione ai coreani, visto che da tre anni, grazie a vetture pensate per gli automobilisti del Vecchio continente, sono in crescita costante (+11% lo scorso anno rispetto al 2010); un trend positivo che intendono mantenere, con ottimi argomenti come la nuova i30 berlina 5 porte, in arrivo in Italia a metà marzo, che sarà seguita nel corso dellanno dalla versione station wagon. Disegnata seguendo linee sinuose, ispirate dalla natura, per rappresentare un esempio di «scultura fluida», nel Centro stile Hyundai di Rüsselsheim, in Germania, diretto da Thomas Bürkle (un passato in Bmw), la seconda generazione della i30 (costruita nello stabilimento ceco di Noovice a un ritmo massimo di 150mila unità l'anno) cresce di 2 centimetri in lunghezza rispetto alla prima (oggi sono 4,30 metri), ma è leggermente più bassa (1,47 metri) per accentuare la silhouette dinamica. Dopo aver conquistato gli automobilisti europei con prezzi abbastanza aggressivi, i coreani, senza ovviamente sacrificare il value for money, vogliono crescere ancora grazie alla fiducia che il brand Hyundai è oggi in grado di infondere e allemozione che il design delle sue auto sa trasmettere.
La nuova i30, dunque, nasce dalla strategia Trust & Emotion per confrontarsi, a colpi di qualità e prestazioni, con i migliori del segmento medio europeo (molto affollato, ma stimato in crescita), senza timori reverenziali, nemmeno per la Golf che in autunno tornerà a rigenerarsi per la settima volta. Al primo incontro, la «media» coreana impressiona per la precisione con cui la sua carrozzeria è assemblata; le portiere, e il portellone, si chiudono con un suono che si può definire premium, deciso ma ovattato, e una volta a bordo piacevoli, allo sguardo e al tatto, sono i materiali utilizzati per arredare un abitacolo fortemente orientato al comfort e molto silenzioso. Con la nuova i30, del resto, Hyundai non va alla ricerca di prestazioni sportive marcate, ma piuttosto di un piacevole handling (cè anche la possibilità di dosare l'assistenza dello sterzo) in ogni condizione di marcia che è assicurato anche da una brillante famiglia di motori. Sono sei, tre a benzina e tre diesel, con potenze che vanno da 90 a 135 cavalli, tra i quali spicca il nuovo 1.
Hyundai continua a sorprendere, la i30 si fa più bella
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