I 90 anni di Pininfarina Le più belle automobili portano la sua firma

Paolo ricorda nonno Pinin, papà Sergio e il fratello Andrea. «Noi disegniamo il futuro»

Pierluigi Bonora

Milano Pininfarina celebra i suoi primi 90 anni alla Triennale di Milano, il tempio dell'architettura, del design e delle arti visive, per rimarcare la vocazione creativa e il gusto per il bello che dalla fondazione a oggi sono andati oltre l'automotive. Sul palco il presidente Paolo Pininfarina, figlio di Sergio, nipote del fondatore «Pinin» e fratello di Andrea, che il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, presente all'evento, avrebbe ben visto «al vertice degli industriali italiani, come lo era stato il padre». Il destino, nell'estate del 2008, ne ha però drammaticamente interrotto la brillante carriera.

Paolo Pininfarina, emozionato, ha ricordato i vari passaggi generazionali: «Nonno Pinin l'ho visto quando ero bambino, da lui ho preso la forte personalità e la visione del futuro; papà Sergio mi ha insegnato i valori della disciplina e del rispetto verso gli altri, il rigore e l'etica del lavoro; mio fratello Andrea guardava sempre avanti, cogliendo nel futuro tante opportunità».

Fuori dalla Triennale, circondate da tanti giovani, il passato e il presente/futuro dell'azienda: una Cisitalia 202, prima vettura al mondo a essere esposta permanentemente in un Museo di Arte Moderna, il MoMA di New York, e la Battista, ultima nata, hypercar completamente elettrica da 1.900 cavalli, capace di passare da 0 a 300 orari in 12 secondi e con 450 chilometri di autonomia.

L'azienda ha vissuto anche situazioni difficili, «ma sono sempre stati la coerenza, il Dna, i valori del marchio e la determinazione a farci superare i momenti più duri», ricorda Pininfarina, prima di cedere la parola all'attuale azionista, Anand Mahindra, presidente del colosso indiano Mahindra & Mahindra, che da fine 2015 ha preso il controllo del gruppo piemontese. «Come Paolo, anch'io rappresento la terza generazione della famiglia Mahindra - le parole del tycoon, intervenuto attraverso un video -; siamo quasi fratelli. Pininfarina è gestita da professionisti di eccellenza. Da parte nostra, continuiamo a garantire a questa azienda la massima autonomia. Design e lusso non passeranno mai di moda».

Il nuovo corso del Gruppo Pininfarina è spiegato dall'amministratore delegato Silvio Pietro Angori: «Oltre all'automotive, ci occupiamo di industrial design e di architettura. Il design di Pininfarina mantiene il suo ruolo di guida nel mondo. E il futuro, in attesa di celebrare il centenario, sarà all'insegna di vedere il bello insieme alla tecnologia».

Angori lancia anche un messaggio alle istituzioni: «In Italia esiste il ministero del Turismo, ma ci vorrebbe anche quello del Design. Non basta professare al mondo intero la volontà italiana di essere il vessillo del design. Occorrono soprattutto iniziative concrete per esaltare l'unicità del Made in Italy».

Concetto rimarcato, nei suoi auguri, da Jean Todt, presidente della Federazione internazionale dell'automobile: «Le più belle macchine in assoluto portano la vostra firma».

E così Paolo

Pininfarina, con l'ad Angori, i manager e i tanti giovani talenti di diverse nazionalità che lavorano in azienda, si preparano da subito al salto verso il centenario.

«Perché noi disegniamo il futuro», conclude il presidente.

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