Sbagliato il pullman dopo il ko contro il Cile, Del Bosque e quel che resta della sua Spagna ormai ex campione del mondo sono pronti a prendere l'aereo giusto che li riporterà in patria. Prima, però, resta da salvare l'onore contro l'Australia, terzo e inutile match di un Mondiale tramutatosi in incubo: come l'Italia di quattro anni fa, magari anche peggio visto che sono già cominciati a volare gli stracci. Tanto per gradire, Del Bosque e Fabregas se le sono già dette di santa ragione e così, dopo che il neo giocatore del Barcellona non aveva nascosto il proprio rammarico per essere stato scarsamente utilizzato, non è mancata la reazione del ct: «Io penso a tutti i miei giocatori, i giocatori pensano solo a loro stessi».
C'è di meglio, insomma, anche per chiudere un ciclo. Serve un sussulto di dignità, un'ultima partita che aiuti a salutare come si deve per poi capire se davvero Del Bosque rimarrà ancora con tutto quel che ne consegue. Qualcuno (Xabi Alonso, Xavi) ha già detto che se ne andrà, altri aspettano di capire l'aria che tirerà e intanto arriva l'Australia, zero punti pure lei ma certo interessata a chiudere la sua avventura con lo scalpo di una (ex) Grande. Le premesse per le Furie Rosse non sono delle migliori: nel corso della seduta di ieri Piqué ha accusato un risentimento muscolare e ha abbandonato, Fabregas si è lamentato con Del Bosque perché secondo lui le squadre erano poco equilibrate e il ct, scocciato, lo ha avvicendato con Xabi Alonso: un calvario, ecco. «Dobbiamo vincere per non chiudere ultimi nel gruppo - le parole di Raul Albiol -. Rappresentiamo la Spagna e siamo a un Mondiale: non è mica un'amichevole in Vietnam». Almeno, lui ci ha messo la faccia insieme a Koke, Cazorla e Silva: nessun big si è invece presentato davanti a taccuini e microfoni, la voglia di spiegare rimane a zero e non si aspetta altro che il volo di ritorno per Madrid. «Se il lavoro fatto in questi sei anni viene giudicato positivamente, rimarrò volentieri - ha detto Del Bosque -. Non c'è ancora alcuna decisione. Le critiche? Una di queste è arrivata da una pagina web del Real Madrid o comunque collegata al Real e vi si dice che io sono stato una marionetta nelle mani dei giocatori del Barcellona: questo mi fa male».
Tutt'altra atmosfera in casa Socceroos, dove i tifosi sono comunque soddisfatti dell'esperienza nonostante i ko contro Cile e Olanda: la passione per il calcio cresce, tensioni non ce ne sono e stasera nessuno avrà da ridire se anche arrivasse un'altra sconfitta.
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