L'Inter batte anche la Lazio e va alla sosta in testa alla classifica, insieme con la Roma, peraltro già battuta nello scontro diretto. Lautaro più Bonny per il 2-0 finale. Vittoria tonda e meritata, persino avara nelle dimensioni. Lazio subito stordita, poi timida e infine incapace di sommare qualcos'altro ai soli scatti di Zaccagni. Troppa differenza, non è solo questione di classifica. Chivu vince per l'undicesima delle ultime 12 partite, Champions compresa, e per la prima volta guarda (quasi) tutti dall'alto del primo posto. L'avvio arrembante dell'Inter frutta il gol del vantaggio dopo nemmeno 3 minuti. Colpa di Isaksen, che si fa soffiare il pallone da Bastoni, e merito di Lautaro, che appena dentro il vertice sinistro dell'area inventa un colpo magico di esterno destro che sorprende Provedel sul palo più lontano. A secco da 4 partite di campionato, il Toro spezza l'incantesimo all'alba della quinta e annacqua tutte le polemiche, soprattutto alimenta le statistiche personali: sono 161 i suoi gol nell'Inter, ormai 1 solo in meno della leggenda Mazzola. Solo Meazza, Altobelli e Boninsegna meglio di loro.
Tanta Inter già nel primo tempo, la prima mezz'ora è totalmente dominata, ma nessuna parata di Provedel, perché agli uomini di Chivu manca troppe volte 1 per fare 31, vuoi l'ultimo passaggio (un paio di volte a testa Dimarco e Dumfries), vuoi il tiro (soprattutto Sucic: al volo, ma di sinistro). Così l'imbarazzata Lazio dell'avvio può poco alla volta riprendersi e rialzarsi, sotto la spinta soprattutto di Zaccagni che, fra il finale del primo tempo e l'inizio del secondo costringe Akanji, Sucic e Dumfries al cartellino giallo per arginare la sua corsa, sennò inarrestabile di Zaccagni.
E in effetti la Lazio, costata lo scudetto la scorsa stagione e che non perdeva da 6 partite, se la gioca solo sulle fasce. In mezzo al campo domina l'Inter, Sarri si accontenta di aspettare e ripartire, ma Dia non punge mai e il centrocampo non lo aiuta. Chivu fa l'Inzaghi e toglie subito 2 degli ammoniti, Sarri prepara il jolly Pedro, che qui evoca ricordi grigi assai, ma prima che riesca a mandarlo in campo, con Noslin e l'ex Vecino, Bonny segna il gol del 2-0 che vale di fatto la vittoria all'Inter. Delizioso il centro di Dimarco da sinistra, colossale l'ingenuità di Romagnoli, in campo forse non al meglio delle condizioni fisiche.
C'è tempo per una traversa di Gila e una parata di Sommer, ma la sostanza e soprattutto il risultano non cambiano. Solo la mezz'ora finale per Thuram, al posto di Lautaro. La ThuLa si prepara per il derby del 23 novembre. Si ripartirà da lì, non saremo evidentemente alla resa dei conti, ma quei 3 punti peseranno molto.