Inter rifiutata, ma...

I no da Fabregas e dal patron del Como. Marotta non molla e in serata a Londra. Ausilio ha incontrato Cesc. Vieira piano B

Inter rifiutata, ma...
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Milano Più Vieira di Fabregas. Oggi l'Inter potrebbe riavere un allenatore. Il tempo stringe: lunedì c'è il ritrovo e mercoledì la squadra vola negli Stati Uniti per giocare il Mondiale per club, in cui debutterà a Los Angeles il 18 giugno contro i messicani del Monterrey. Poche ore dopo, toccherà all'Al-Hilal di Simone Inzaghi, contro il Real Madrid. Ieri il tecnico ex Inter ha formalmente firmato a Parigi il contratto con i sauditi: 27 milioni netti per due anni, ingaggio dello staff compreso. Marotta sa che non chiederà all'Al-Hilal nessuna stella nerazzurra.

Più Vieira di Fabregas perché lo spagnolo ha fatto capire il suo no e perché Chivu ha troppa poca esperienza con i professionisti, anche se in 3 mesi ha fatto un ottimo lavoro a Parma. Come Chivu, anche Vieira ha un passato da calciatore in nerazzurro (compagni di squadra per 2 stagioni e mezza), curiosamente dalla Juventus all'Inter nella stagione post Calciopoli (con Ibrahimovic), ma purtroppo per lui via da Milano nel gennaio del 2010, a pochi mesi dal triplete di Mourinho. Allena da una decina di stagioni, le ultime con Crystal Palace, Strasburgo e quest'anno Genoa, dove ha indubbiamente ottenuto più di quanto valesse la squadra. Ha un contratto col Grifone fino al 2026, ma si può liberare grazie a una clausola da 500 mila euro. «Patrick resta qui, nessuno ci ha contattati», dicono da Genova. Ma se davvero salta Fabregas, il favorito nel post Inzaghi e l'Inter non ne ha fatto mistero, oggi la prima alternativa è Vieira.

Il no di Fabregas è arrivato da Londra, a margine di un convegno fra sport, business e spettacolo. «Credo molto nel piano a lungo termine del Como, non voglio finire in un club dove c'è un progetto per uno o due anni». Parole che non avrebbero bisogno di interpretazione, soprattutto se sommate a quelle pronunciate poco prima e nella stessa sede da Mirwan Suwarso, presidente del Como e plenipotenziario degli Hartono, gli straricchi padroni del club lariano. «Cesc non lascerà il Como, il nostro percorso è lungo, sarà per più stagioni e ruota attorno a lui». Punto. Eppure l'Inter non si arrende e prima di ripiegare su una seconda scelta, farà ancora un tentativo con la prima. A Londra, ma non per il convegno, c'è anche Ausilio, che spera di convincere Fabregas a cambiare idea.

Un momento imprevisto, cui Marotta fa fronte con la sua solita abilità dialettica ed esperienza. «Ma noi siamo l'Inter e sapremo superare anche questo momento di difficoltà, che non ci spaventa».

Un momento imprevisto, perché evidentemente all'Inter erano convinti che l'indubbio fascino della panchina nerazzurra bastasse a convincere un allenatore giovane e potenzialmente molto bravo. Un predestinato, che però potrebbe non avere voglia di rischiare su un progetto che già non ha convinto Inzaghi, andato in Arabia a incassare con gl'interessi i crediti del lavoro delle ultime 4 stagioni.

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