I rebus rossobianconeri: come sostituire Di Maria e che cosa fare di CDK

Mentre Leao fa mea culpa, il belga smarrito potrebbe riposare. E il Fideo è squalificato

I rebus rossobianconeri: come sostituire Di Maria e che cosa fare di CDK

Reduci da una Champions di segno opposto (la Juve risorta, il Milan colato a picco) la grande sfida di domani sera ha già un deficit enorme da sanare. Allegri e Pioli si ritrovano, per motivi diversi, senza le loro rispettive muse ispiratrici: Di Maria in campo juventino perché in castigo dopo la reazione di Monza, De Ketelaere in campo rossonero perché uscito da Stamford Bridge con un senso preoccupante di smarrimento personale e collettivo. L'argentino, quando sta bene, canta e porta la croce, inventa e rifinisce, la sua caratteristica principale, per la felicità di Vlahovic e Rabiot («voi in Italia guardate solo i gol» la stoccata del francese alla critica di casa nostra un po' retrò), il belga non riesce a incantare, non solo ma quando gli capita l'occasione per imprimere le iniziali sulla sfida se la cava con un tiro moscio sotto porta, segnale evidente del suo stato di ridotta grazia calcistica. È vero: c'è anche Leao, atteso come una sorta di profeta dalle parti del Chelsea (il suo commento è perfetta autocritica: «Lezioni») e invece uscito ridimensionato per mancanza di collaborazione fattiva da parte dei suoi e perché giocare sempre, tutte le partite, ogni tre giorni, anche per mancanza di alternative (Rebic è rimasto fermo per l'ernia) è un supplizio più che una opportunità. Poi c'è un'altra realtà tecnica, segnalata da Bennacer in particolare nella notte di mercoledì. «Champions di altro livello» spiega l'algerino a dimostrazione che il ritmo del calcio italiano è un conto, quello europeo, specie in Inghilterra è decisamente un altro. Velocità doppia, più o meno.

Infine c'è un'altra inquietante analogia tra Milan e Juve. Allegri sta uscendo lentamente dalla sua emergenza, Pioli è infilato dentro un tunnel lungo e malinconico per il numero esagerato di assenti (8) e perché i sostituti non sono degli specialisti del ruolo (tipo Krunic impiegato a destra) oppure non sono ancora perfettamente inseriti nei meccanismi di gioco (tipo Dest). Di qui forse la decisione più importante da prendere in vista della sfida di domani pomeriggio: come sostituire Di Maria (ieri sera, tra l'altro, gli agenti hanno sventato una rapina nella sua abitazione mentre lui si trovava in casa e arrestato uno dei ladri) e cosa fare di De Ketelaere, se insistere su quest'ultimo oppure dargli un turno di riposo in vista del ritorno di Champions per fare spazio a una soluzione diversa. Scontata è l'alternanza con Diaz oppure scegliere la soluzione più concreta con il terzo centrocampista (Pobega) per dare sostanza e protezione alla fase difensiva che sta imbarcando acqua nonostante la resa solita di Kalulu. La risorsa Juve è Milik perché Di Maria non ha contro figure e non c'è nessuno - né alla Juve e nemmeno da altre parti - che come lui possa inventare traiettorie geometriche disegnate con il righello.

La risorsa Milan è indecifrabile al momento per mancanza di alternative. Forse solo il recupero di Theo Hernandez e quelli prossimi di Origi e Rebic possono restituire a Pioli una struttura più solida di quella travolta dal ritmo del Chelsea in Champions.

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