I verdetti del mercato: Juve, la svendita di CR7. Milan, la favola Messias

Cristiano-United per 15 milioni. Il trequartista ai rossoneri: giocava nei dilettanti sei anni fa

I verdetti del mercato: Juve, la svendita di CR7. Milan, la favola Messias

Sulla carta, le prime 4 dello scorso campionato sono più deboli di un anno fa. L'Inter ha perso Lukaku (e Hakimi), il Milan è senza Donnarumma (e Calhanoglu), l'Atalanta ha ceduto benissimo Romero (50 milioni), la Juventus ha svenduto CR7, di cui ora si conoscono anche i dettagli economici: 15 milioni pagabili in 5 anni, più 8 al massimo di bonus, se raggiunti obiettivi non resi pubblici. In sostanza, una miseria.

Eppure non per tutti si tratta di un mercato negativo. L'Inter (voto 7) doveva vendere per salvarsi e non ha svenduto, anzi. Comprando peraltro molto bene. Non per il Milan (voto 7) che ha perso 2 top player a parametro zero, ma ha allargato la rosa e inserito qualità dove ce n'era poca. L'ultimo acquisto è Messias, mancino puro, 30 anni, fino al 2018 in Serie D, ma capace di 9 gol in 36 partite, lo scorso anno al Crotone, all'esordio in Serie A. Prestito oneroso (2,5 milioni) con diritto di riscatto (a 5,5): anche questo è un segno dei tempi, la squadra grande e ricca che compra in prestito da quella retrocessa e piccola. C'era una volta la vera mutualità tra i club, e non era quella dei diritti tv. L'Atalanta (voto 6) sembra la stessa di un anno fa, senza la rivelazione Romero: da valutare l'inserimento di Koopmeiners, che può valere la differenza di giudizio. Certo è che Gasperini deve dare una riverniciata alla sua creatura, perché c'è il rischio che gli altri abbiano finalmente capito il giochino.

Bocciata la Juventus (voto 5). Pare che Max Allegri sia furioso con Andrea Agnelli e Cherubini: non erano questi i patti. Locatelli e Kean in più, Ronaldo e i suoi 101 gol in meno. I conti non tornano. Icardi forse a gennaio, Pjanic a questo punto mai: pensavano di pagargli metà dello stipendio, l'altra metà avrebbe dovuto metterla il Barcellona o rinunciarci il bosniaco. Agnelli (e con lui gli azionisti) paga l'operazione CR7: 875 milioni per non vincere la Champions e stoppare il filotto di scudetti. Tirando le somme, e non è un paradosso, l'Inter ha perso Conte e i suoi 2 giocatori migliori, eppure resta la più forte, sulla carta ancora più di quanto non lo fosse l'anno scorso: rinforzata dalle cessioni altrui.

Più debole sembra anche il Napoli (voto 5,5), che non ha acquistato nessuno e perso rincalzi di lusso, mentre Roma (voto 7) e Lazio (voto 6,5) sembrano le uniche uscite dal mercato meglio di come ne erano entrate. Resta da capire se basterà per scalare le posizioni che mancano per centrare i primi 4 posti, lo scudetto allargato del calcio contemporaneo. Mourinho ha avuto il portiere che voleva e finalmente risolto l'enigma Dzeko. Il sostituto Abraham è partito alla grandissima: se si conferma può essere il crack della stagione. Sarri all'ultimo giorno ha avuto Zaccagni, anche se gli acquisti migliori sembrano le non cessioni dei giocatori più importanti (via solo Correa, per non perderlo a zero tra 12 mesi).

Tra gli affari dell'ultimo giorno: Keita

al Cagliari, Caputo alla Samp, Caprari al Verona, Manaj, Salcedo e Agudelo allo Spezia, Caicedo, Maksimovic e Touré al Genoa, Zima e Brekalo al Torino (con contestazione sotto la sede). Dirà il campo chi ha scelto meglio.

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