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Icardi e Cutrone le due facce del risveglio di Inter & Milan

La regola del tre dai punti ai gol. Maurito la certezza di Spalletti, il baby la risorsa da trattenere a Milanello

Icardi e Cutrone le due facce del risveglio di Inter & Milan

Se 11 anni vi sembrano tanti, allora è giusto tirare fuori la fanfara e procedere con la marcia di Radetzky che di solito chiude il concerto del 1° gennaio a Vienna. Milano è schizzata via dai blocchi di partenza del campionato, secondo le attese gonfiate da gigantesche aspettative con la legge antica del 3, il numero perfetto secondo taluni. Tre punti al primo turno guadagnati insieme (appunto da 11 anni mancava la coincidenza statistica), tre gol rifilati a Fiorentina e Crotone, tre volte utilizzato il Var (due a San Siro, una in Calabria), 3 sigilli dei due centravanti, 30, più o meno, i minuti impiegati dalle due armate per spianare la rispettiva strada. Solo la sequenza dei gol è diversa: il Milan stritola i calabresi con pochi e calibrati blitz, l'Inter aspetta il finale e qualche contropiede rifinito come si deve da Icardi per strapazzare la Viola sbocciata inutilmente nella ripresa. Eppure, sotto sotto, scava scava, si colgono le prime differenze che diventeranno oggetto di dibattito e occasione per rilucidare la rivalità appassita. Vincenzo Montella non s'illude certo di questo strepitoso incipit e già segnala il vecchio difetto affiorato sul comodo vantaggio, cioè spina staccata lasciando al Crotone, ridotto dall'inizio in dieci, qualche orgoglioso sussulto. Luciano Spalletti sorride invece sornione dinanzi ai complimenti di Ilaria D'Amico e Marocchi, convinto che c'è una nuova idea di calcio in giro per i vialetti di Appiano Gentile.

In materia di affinità elettive, invece, tutti i riflettori di Milano sono per Maurito Icardi e quel giovanotto appena promosso dalla primavera che si chiama Patrick Cutrone e che non vuole più fare rima con Crotone, club tra i primi a reclamare il suo arrivo in prestito. Il capitano della Beneamata non è una sorpresa per il tabellino dei marcatori. Devono averlo capito anche in Argentina dove, finalmente, gli hanno aperto le porte della seleccion.

Anche le feroci discussioni sul suo ruolo di capitano sembrano sotterrate insieme con l'epilogo malinconico della precedente stagione. Icardi è la prima pietra su cui costruire poi il grattacielo di questa stagione col progetto di Spalletti che già prende forma, sia pure per modesta durata di tempo, scandito da qualche intemerata quando la squadra lascia troppo campo e iniziativa alla Fiorentina.

«Cutrone è un ragazzo che migliora giorno dopo giorno». Nel giudizio semplice ma didascalico di Montella c'è tutta la sorpresa per questo ennesimo frutto del ricco vivaio rossonero che ha il futuro spalancato. Cristian Brocchi, che ne ha allevato il talento in Primavera, è pronto a scommettere sulla sua maturazione.

C'è solo da sciogliere il seguente quesito: è più utile lasciarlo studiare a Milanello, infilandosi tra l'elegante Andrè Silva e lo spigoloso Kalinic, oppure garantirgli un posto da titolare fisso in una squadra di basso rango dove occasioni per far gol e classifica possono deprimerlo invece che esaltarlo? La risposta arrivata da Crotone è una sola: buona la prima. In tutti i sensi.

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