Cittì, facciamo che ti sei lasciato un po' prendere la mano nell'immediatezza dell'evento. Ma per favore chiudiamola subito qui. È una bella vittoria, è una vittoria importante, però le vittorie memorabili sono un'altra cosa. Non sarebbe nemmeno il caso di fare esempi, tuttavia è il caso di farne. Certo, subito Italia-Germania 4-3, gol miracoloso di Rivera, talmente forte dentro la memoria da prendere posto nel nostro lessico con una molteplicità di significati struggenti. E avanti. Indimenticabili forever sono la vittoria al Mundial '82, con quell'urlo di Tardelli che per noi raggiunge i vertici emozionali dell'Urlo di Munch, così come il trionfo 2006 direttamente in casa dei tedeschi, sempre loro, gusto doppio, con Cannavaro che alza la coppa nella notte stellata di Berlino.
Volendo stringere sugli inglesi: di realmente memorabile, incancellabile nel susseguirsi delle generazioni, resterà solo e sempre quella fredda sera del novembre 1973, quando a Wembley, quando Wembley era Wembley, dopo 86 minuti giocati stabilmente nella nostra area, Long John Chinaglia s'involò sulla destra, crossò dal fondo, il portiere Shilton (il cielo l'abbia in gloria) si tuffò e non trattenne, giusto giusto per metterla sui piedi di Capello, che siglò la rete imperitura della prima vittoria italiana in casa loro, in casa dei maestri, e la finissero una volta per tutte di darsi le arie dei maestri.
Cesare cittì, di fronte a cotanta epopea, vedi di metterti pure tranquillo. Per il 2-1 dell'altra sera, non abbiamo bisogno di siringare enfasi artificiale. Al momento ci basta leggere sui siti e sui giornali inglesi che nell'Isola, anzi nel Continente di fronte all'isoletta europea, tutti quanti adesso si pongono un'ossessiva domanda: ma perché vincono sempre loro? Se vogliono, senza impegno, posso avanzare una prima ipotesi, da repubblicano reo confesso: uomini e donne che nel terzo Millennio ancora sono felici di farsi chiamare sudditi da una famiglia che nessun Dio si è mai sognato di creare superiore agli altri simili, uomini e donne di una nazione messa così dove vogliono andare?
Ad ogni modo, lasciamo volentieri gli inglesi alle loro macerazioni. Ognuno ha le sue e non c'è modo di fare cambio. Cittì, noi moderiamo i termini e semplicemente godiamoci la vittoria. In questa fase sono tutte utili, anzi indispensabili. Ma niente di veramente toccante. Su quella epica, che ricorderemo tutta la vita, c'è ancora molto da lavorare. Vecchio Cesare: nel caso, noterai tu stesso la differenza.
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